Che fine hanno fatto i lavori di manutenzione straordinaria delle Terme di Sciacca? 8 domande ad Armao
SCIACCA. Ricorderete che la Giunta Regionale presieduta da Musumeci del 14 maggio 2021 adottò una delibera, la n. 207, approvando la proposta dell’Assessore all’Economia Armao n. 3061/A01 del giorno prima, per il “conferimento della progettazione per l’urgente manutenzione straordinaria di alcune strutture del complesso Terme di Sciacca ed, in particolare di quelle di pregio storico architettonico e strutturale, nella prospettiva di procedere, definiti gli adempimenti di catastazione, all’affidamento del complesso termale per la sua attivazione”.
Questo provvedimento veniva adottato per la “definizione di un percorso di valorizzazione e avvio funzionale” del complesso termale, “al fine di rendere possibile, previa individuazione del fabbisogno finanziario, l’esecuzione di interventi strutturali urgenti ed indifferibili”.
Subito dopo si svolse la gara per chi dichiarava per primo la propria soddisfazione, lasciando intendere di essere stato parte diligente per l’adozione di quel provvedimento: deputati regionali del collegio di Agrigento, Sindaca di Sciacca ed Assessori vari, dirigenti locali di partiti politici, sindacati, associazioni di vario genere e specie, ecc..
Ma poiché sulla vicenda delle Terme il confine tra la tragedia e la farsa è ormai inesistente (si veda in tal senso la foto del quotidiano Sole/24 ore che per informare sul bonus terme ha pensato bene di fare rappresentare le trecento e passa stazioni termali italiane in funzione da quelle di Sciacca chiuse dal 2015!), le dichiarazioni soddisfatte di sette mesi fa meriterebbero quanto meno la riprovazione, la rabbia e lo sdegno dell’intera comunità cittadina, dato che nessuno di quelli che potremmo definire gli attori di questa commedia dell’arte ha saputo smentire le fandonie che ci hanno propinato, e questo indipendentemente dalle collocazioni politiche di maggioranza ed opposizione.
Tuttavia noi che ormai da venti anni seguiamo la vicenda delle Terme, ci prendiamo la briga, nell’inerzia di chi di dovere, di fare al Governo regionale e soprattutto all’Assessore regionale all’Economia Armao, proponente della delibera governativa e soggetto deputato alla sua applicazione, qualche domanda, coscienti che le nostre domande non possono comunque avere la forza di un atto ispettivo parlamentare (interrogazione, interpellanza o mozione) sull’attività del Governo, prerogativa dei soli deputati regionali:
- E’ stato conferito l’incarico di progettazione per le strutture termali, ormai fortemente degradate se non compromesse, specialmente per quelle di pregio storico ed architettonico?
- Sono stati definiti, dopo ben sei anni, gli adempimenti della catastazione?
- Si è calcolato il fabbisogno finanziario per gli interventi?
- Che fine ha fatto l’ipotesi di affidamento pluriennale con scomputo dei canoni per lo start up di impresa?
- E l’interlocuzione con l’INAIL è stata portata avanti?
- E il finanziamento per la ristrutturazione del parco termale, che sembrerebbe assegnato al Comune, dove è fermo, ammesso che sia mai stato disposto?
A queste devono essere aggiunte altre importanti domande:
- Qualcuno ha verificato dopo il nubifragio dei giorni scorsi cosa sia successo nelle strutture termali?
- Chi detiene i beni si è infatti accorto che alcune strutture presentano finestre aperte dalle quali l’acqua entrando avrà prodotto seri danni?
Insomma sono passati sette anni dall’infausta chiusura e siamo ancora all’anno zero.
Abbiamo la sensazione che a ridosso delle elezioni regionali del prossimo novembre 2022 assisteremo ad un fiorire di comunicati, proposte, impegni, passerelle di deputati uscenti e di aspiranti a tale ruolo. Ma i cittadini di Sciacca? Ritengono di avere il diritto di dire la loro su un patrimonio che per cinquanta anni, qualunque cosa se ne dica, ha rappresentato la vocazione economica fondamentale dell’economia cittadini contribuendo in modo determinate alla crescita del suo PIL anche attraverso l’indotto.
Filippo Cardinale