Calcio

Champions, l’Inter e il sogno triplete: i paragoni con la squadra di Mourinho

L’ultima sconfitta del Bayern Monaco in Europa era datata aprile 2021: quattro anni dopo, a ben 22 partite di distanza, l’Inter di Simone Inzaghi viola la roccaforte dell’Allianz Arena e si aggiudica il primo atto dei quarti di finale di Champions League. Gli scommettitori che hanno puntato sui nerazzurri, soprattutto chi ha sfruttato i migliori bonus di benvenuto presenti in rete per piazzare la giocata della settimana, possono così fregarsi le mani. Per l’Inter, l’ultima vittoria a Monaco di Baviera risaliva addirittura a marzo 2011: in quell’occasione i campioni in carica si imposero nel ritorno degli ottavi di Champions per 2-3. Altri tempi, altra Inter: ma ne siamo davvero sicuri? Il successo in terra tedesca sembra chiudere un cerchio o, chissà, aprirne uno nuovo. I paragoni tra l’undici di Inzaghi e quello di José Mourinho – che nel 2010 vinse la finale di Madrid proprio contro il Bayern – sono quasi inevitabili. Esistono davvero dei punti di contatto tra l’Inter del famoso “triplete” e quella del 2025? Proviamo a scoprirlo.

L’Inter tra mentalità europea e compattezza del gruppo

Una prima similitudine tra le due compagini sta nell’approccio e nella mentalità europea: come la squadra di Mourinho, anche quella di Inzaghi sta dimostrando grande maturità tattica e un atteggiamento che non ha nulla da invidiare alle altre big. Contro il Bayern l’Inter ha saputo colpire con freddezza glaciale nei momenti giusti, sfruttando l’esperienza internazionale di giocatori come Sommer, Calhanoglu e Lautaro ma anche la vivacità di due dei protagonisti del secondo gol, i classe 1999 Carlos Augusto e Frattesi. A Inzaghi, insomma, va il merito di aver messo in piedi una squadra organizzata, solida dietro, pericolosa nelle ripartenze, cinica sotto porta: tutte caratteristiche fondamentali per far strada in Champions. Il gruppo appare affiatato e coeso proprio come nel 2010: se allora c’erano leader come Zanetti, Cambiasso, Samuel e Milito, oggi uomini simbolo come Bastoni, Barella e lo stesso Lautaro non stanno facendo mancare il loro apporto nei momenti decisivi, incarnando in pieno lo spirito nerazzurro.

Inzaghi e le differenze con Mourinho: gioco, contesto, rivali

Le differenze tra i due allenatori, però, non mancano di certo, e queste si riflettono sugli uomini a disposizione. L’Inter di Mourinho era molto più pragmatica, quasi machiavellica: per vincere era pronta a chiudersi nella propria area puntando a colpire in contropiede. Quella di Inzaghi, invece, fa leva su un sistema di gioco più proattivo, un 3-5-2 fluido basato su uscite dal basso e su un possesso palla ragionato. La ricerca estetica e tecnica dell’ex Lazio è senza precedenti a Milano, distante anni luce dal 2010, quando l’efficacia aveva la meglio sulla forma. Anche il contesto di riferimento, comunque, appare molto diverso: nel 2010 la rosa messa insieme da Moratti era per distacco la più forte d’Italia, costruita con grandi investimenti e operazioni di mercato altisonanti come lo scambio tra Ibrahimovic ed Eto’o. Oggi, sebbene sia ancora competitiva, l’Inter si muove con più attenzione ai bilanci: è qui che si vede la mano del tecnico, con i singoli che crescono all’interno di un sistema senza che le individualità di fuoriclasse assoluti prevalgano.

L’Inter di Inzaghi e il sogno triplete: perché crederci

Non c’è dubbio che riuscire a ripetere la storica tripletta sarebbe un’impresa leggendaria: oggi più che mai, questa non sembra più un’utopia. L’Inter è in corsa in tutte le competizioni e il trionfo di Monaco è stato un segnale fortissimo: i nerazzurri non temono nessuno e hanno i mezzi per arrivare fino in fondo. Sarà determinante mantenere la giusta lucidità: da qui in avanti il calendario sarà serrato e conservare brillantezza fisica e mentale non è certo una passeggiata. In Champions squadre come il Barcellona, il Psg ed eventualmente il Real Madrid restano temibili, ma non invincibili: lo dimostra proprio la caduta dei Blancos all’Emirates Stadium. Insomma, il triplete del 2010 resta un unicum ma sognare non è vietato: la sensazione è che, a prescindere dal coronamento finale, questa stagione possa restare impressa come una delle più significative degli ultimi anni.

Filippo Cardinale

Share
Published by
Filippo Cardinale
Tags: home

Recent Posts

Abusi sessuali su minori bengalesi: un arresto ad Agrigento

Il procedimento ha tratto origine da una denuncia trasmessa alla Procura di Agrigento dall’Operatore legale…

5 ore ago

“Siamo ladri ma non rubiamo ai ragazzi down. Ci scusiamo”

Catania: ladri pentiti restituiscono refurtiva ad un'associazione con tanto di bigliettino di scuse  E' stata…

5 ore ago

Programma Ztl: passo indietro. C’è il “nodo” via Licata da chiarire

Ancora qualche problema con il nuovo varco elettronico. Frenano le scelte di... coraggio. La pedonalizzazione…

9 ore ago

Ztl in centro ci siamo: al via da venerdi 18 aprile

I dettagli del provvedimento che interessa via Licata e corso Vittorio Emanuele saranno illustrati nelle…

13 ore ago

Camera bianca dell’ospedale di Sciacca: ancora due settimane per il rispristino

Camera bianca dell’ospedale di Sciacca, tempi di ripristino e migliorie agli ambienti. La dichiarazione del…

13 ore ago

Viabilità: riaperte rampe dello svincolo di Enna

"Oggi - ha dichiarato il presidente Schifani - è una giornata importante per la viabilità…

13 ore ago