CGIL: “SULLE TERME IMMOBILISMO DELLA REGIONE E’ COLPEVOLE ED INSOPPORTABILE”

“Se la Regione vive le Terme come un problema ceda le sue quote al Comune di Sciacca, almeno a ristoro dei crediti che lo stesso vanta dalla società termale”

Il segretario provinciale della Cgil, Masimo Raso, interviene con un lungo commento sulla vicenda Terme.

Raso, che di Terme si è sempore occupato nella sua attività sindacale, condivide la rabbia e lo scoramento di Franco Zammuto che da mesi si batte e gli è vicino dopo lo sfogo dei giorni scorsi quando non gli è stata data la parola in ocacsione della riunione nell’aula consiliare con la deputaazione regionale e nazionale della nostra provincia.

Raso rispetto a quanto affermato dal funzionario regionale Grazia Terranova in ordine alla impossibilità che la Regione faccia il bando, afferma che ciò contraddice la lettera e lo spirito della legge del 12 maggio 2010, n. 11. (Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2010) dove all’ Art. 21 si legge: Società Terme di Sciacca e Società Terme di Acireale si dice testualmente che “Entro 180 giorni dall’avvenuta cessione alla Regione delle quote azionarie detenute dalle aziende autonome Terme di Acireale e Terme di Sciacca rispettivamente nelle società Terme di Acireale S.p.A. e Terme di Sciacca S.p.A., la Ragioneria generale della Regione attiva le procedure necessarie a porre in liquidazione le due Società e, tramite lo svolgimento di una gara ad evidenza pubblica, affida a soggetti privati la gestione e la valorizzazione dei complessi cremotermali ed idrominerali esistenti nel bacino idrotermale di Acireale e di Sciacca compreso lo sfruttamento delle acque termali ed idrominerali…”.

“Da allora ad oggi, i vari sssessori regionali che sono venuti a Sciacca – dice Raso – ci hanno raccontato frottole circa l’imminenza del bando ?  C’eravamo acconciati all’idea che, in attesa del maxi-bando per l’affidamento dell’intero patrimonio, si potesse percorrere la via dell’avvio dei cosidetti “mini bandi” per la gestione dello stabilimento, dell’albergo termale con annesse le piscine e il bar, almeno avremmo salvaguardato i livelli occupazionali! C’erano e ci sono disponibilità in tal senso: perché non si è andati avanti? Ed ora ci tocca leggere che ci sarebbero creditori pronti a pignorare le statue o che un “gruppo di professionisti” grazie alla intercessione della Segretaria del Presidente che, ovviamente con la testa già alle prossime regionali, fa da sponsor per la concessione delle “grotte vaporose”… La Segretaria del Presidente??? Come può trovare il tempo ed il modo per presentare e presenziare (lo scorso 24 settembre, così ci informano i giornali) ad una riunione, svoltasi negli uffici della presidenza, con “… la responsabile del Settore “Società Partecipate” della Regione Siciliana Grazia Terranova, il commissario liquidatore delle Terme Spa di Sciacca Carlo Turriciano, l’ingegnere Viviana Rizzuto, l’architetto Michele Ferrara” e non per affrontare la “QUESTIONE TERME” nel suo insieme e trovare una soluzione a TUTTA la questione? E’ semplicemente SCANDALOSO! Per Noi (lo abbiamo anche scritto nel nostro esposto, (sul quale attendiamo ancora rispettosamente un cenno di riscontro da parte della ala Procura della Repubblica e dalla Corte dei Conti) “le Terme rappresentano un sistema di offerta che è, e che deve rimanere unitario, per essere efficiente e per rispondere alla domanda di nuovo termalismo che emerge nel mercato nazionale ed internazionale: piccole operazioni immobiliari di smembramento, che potrebbero essere il prodotto di questa strategia, toglierebbero alla Città la sua caratterizzazione storica e culturale, oltre che economica”. Condividiamo la richiesta del Sindaco Di Paola di nuovo urgente incontro al Presidente della Regione e ci auguriamo che ci possa essere presto e ci auguriamo che sia risolutivo: Crocetta non può sfuggire dalle sue responsabilità. Se la Regione vive le Terme come un problema ceda le sue quote al Comune di Sciacca, almeno a ristoro dei crediti che lo stesso vanta dalla Spa! Oppure si faccia carico di rilanciare, in grande stile, un progetto di ripresa del settore termale in questa Regione! Davvero non siamo in condizione di collocare, nei mercati che contano, un gioiello come quello delle Terme, collocate tra Agrigento, Selinunte, il Golf Resort di “Rocco Forte”? Ma intanto si blocchi lo “spezzatino”, si apra un tavolo con i creditori e, almeno con i più grandi. Perché non tentare la carta del loro coinvolgimento diretto nell’operazione rilancio? Quello che non si può sopportare è l’immobilismo della Regione, l’unica che ha in mano il “pallino” della situazione. La sua colpevole inerzia porta inevitabilmente allo smembramento ed alla fine di tutto. Questo Sciacca, tutta Sciacca (senza primogeniture e protagonismi inutili!) deve impedirlo con tutte le sue forze! Ma devono impedirlo, insieme a Noi, anche tutti gli attori economici, sociali ed istituzionali della Zona e della Provincia. Da questo punto di vista assai utile ed importante è stata la presa di posizione di Leoluca Orlando a nome dell’ANCI Sicilia. Dobbiamo continuare ad insistere, fino al risultato”.

Nel fare nostre le dichiarazioni del segretario provinciale della Cgil e nel sollecitare con forza la politica e le istituzioni tutte a non fare morire il grande patrimonio termale, sarebbe utile che Raso coinvolga in questa azione anche l’ex segretario provinciale Cgil Mariella Lo Bello, che oggi ricopre la carica di vice presidente della Regione ed è uno dei collaboratori più stretti del governatore Crocetta. 

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