CGIL: “ASP FUMOSA”. PER BUSCEMI TANTO FUMO MA NIENTE ARROSTO

“Continua la politica fumosa dell’ ASP1 di Agrigento. Il Commissario Straordinario è impegnato ad inaugurazioni di questo o quel servizio”.  Lo dichiara ils egretario generale della FP CGIL Agrigentina Alfonso Buscemi, il quale aggiunge: “Abbiamo il timore che tutto ciò serva al Commissario soltanto nel tentativo di garantirsi la riconferma del suo incarico, noncurante delle gravi carenze organizzative. Dietro il pomposo taglio del nastro non vi è nessuna continuità assistenziale se non, quella di aspettare le lunghe liste di attesa per aver soddisfatto un essenziale bisogno di salute”.

“Il personale sanitario ed ausiliario in questa ASP1 scarseggia e quello che c’è boccheggia – continua Buscemi – il ricorso allo straordinario per il personale impegnato a garantire i servizi ormai è divenuto la normalità più assoluta. E’ sotto gli occhi di tutti lo stato della sanità della nostra provincia chi può, ricorre a cure fuori provincia o addirittura fuori regione. Il cittadino qualunque, è disperato, assistiamo ogni giorno ad ammalati costretti ad aspettare mesi per potere essere visitati da uno specialista, oppure, addirittura, ad assistere a penose scene di malati oncologici stipati nei corridoi o sulle scale in attesa di poter fare la chemioterapia senza nessuna privacy come testimonia anche, la disperata lettera fatta da una paziente ed indirizzata ai vertici aziendali”.

“Ci domandiamo- continua Buscemi- se i vertici aziendali hanno mai provato a fare una prenotazione telefonica quanti giorni necessitano prima di trovare una risposta, infatti, si sta tentando di fare funzionare in rete un centro prenotazione unico per 450 mila persone lasciando le unità che rispondono al telefono invariate cosa più grave si prevedono soltanto 10 postazioni telefoniche per garantire la prenotazione per oltre 25 poliambulatori di cui alcuni che operano dalle ore 08,00 alle ore 20,00. Ci domandiamo se si sono mai recati a pagare un ticket all’Ospedale San Giovanni di Dio e quindi rendersi conto quanto tempo necessita. chiediamo competenza ed impegno fattivo di chi è stato chiamato a dirigere una sanità che ancora ad oggi,non riesce a raggiungere standard di qualità”, conclude Buscemi.

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