Ceramica artistica in crisi, grido di allarme di tutto il comparto
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SCIACCA. Il comparto artigiano della ceramica artistica scende in campo per denunciare che anche loro, come altri settori produttivi, con la pandemia stanno lentamente scomparendo.
A lanciare il grido d’allarme i rappresentanti degli artigiani ceramisti di tutta Italia, uniti in un Manifesto nazionale di protesta portato all’attenzione delle autorità pubbliche.
Tra i promotori anche il maestro ceramista saccense Salvatore Sabella. L’iniziativa promossa a livello nazionale denuncia lo stato di profonda crisi del settore. Gli artigiani ceramisti delle Città di Antica Tradizione Ceramica. Non chiedono “ristori” o contributi, ma una dignitosa attenzione ad un comparto di vanto secolare del Made in Italy nel mondo, prima che sia troppo tardi.
Ecco le loro richieste:
1) accendere i riflettori attraverso una iniziativa legislativa ad integrazione e a supporto della ratio propria della Legge 188/90 , riconoscendo le botteghe ed imprese di produzione Ceramica Artistica e Tradizionale con sede produttiva nei Comuni di Antica Tradizione Ceramica riconosciuti dal Consiglio Nazionale Ceramico, come aziende di interesse nazionale ad alta specializzazione nella filiera del Made in Italy;
2) istituire, con apposita iniziativa legislativa, la formula di “garzone a bottega” riconoscendo attraverso l’apprendistato integrato in bottega ceramica e la didattica dei Licei Artistici ed Istituti d’Arte, quella alta formazione professionale atta a garantire l’inserimento lavorativo delle nuove generazioni nel delicato circuito della Ceramica Artistica e Tradizionale con sede nelle Città di Antica Tradizione Ceramica;
3) istituire con apposita iniziativa legislativa, le ” Vie della Ceramica Italiana” (percorso culturale e turistico tra le Citta di Antica Tradizione Ceramica in Italia, Regione per Regione) da inserire nella offerta culturale turistica nazionale del Ministero del Turismo e della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
4) implementare specifiche deroghe e semplificazioni alla vigente normativa D.Legs.n.152/06 in considerazione delle enormi difficoltà logistiche ed operative a svolgere attività produttiva nei Centri urbani delle Città di Antica Tradizione Ceramica riconosciute, al fine di evitare la definitiva scomparsa di tali attività secolari;
5) intervenire con la fiscalizzazione degli oneri sociali del personale dipendente occupato e di nuova occupazione da oggi e per i prossimi 3 anni, proprio in questo momento di grave crisi sanitaria ed economica del Paese, per agevolare la difficile ripresa economica e produttiva;
6) agevolare e sostenere la costituzione di una cabina di regia nazionale sulla Ceramica Artistica e Tradizionale delle Città di Antica Tradizione Ceramica riconosciute dal Consiglio Nazionale Ceramico del Mise, come l’ ENTE CERAMICA ITALIANA (composto a maggioranza da rappresentanti di aziende di produzione ceramica iscritte all’anagrafe delle CCIAA di ogni Città di Antica Tradizione Ceramica e dalla rappresentanza di organismi istituzionali nazionali e regionali) allo scopo di rendere unitarie tutte le iniziative a sostegno, a difesa e per lo sviluppo del comparto della Ceramica artistica e tradizionale italiana, e al fine di evitare la dispersione delle esigue risorse economiche a disposizione;
7) prendere atto che gli artigiani ceramisti delle Città di Antica Tradizione Ceramica non chiedono “ristori” o medioevali contributi anonimi, ma questa dignitosa attenzione ad un comparto di vanto secolare del Made in Italy nel mondo, prima che sia troppo tardi