CENTRODESTRA: “SCIACCA IN MANO AD UN’AMMINISTRAZIONE NATA SULLE BUGIE DI FRANCESCA VALENTI”

Era attesa la conferenza stampa del centrodestra dopo la crisi politica, la sua evoluzione con l’azzeramento della Giunta e il successivo varo della nuova. A esporre il quadro politico critico, visto dall’opposizione dei gruppi consiliari che formano il centrodestra, è il consigliere Calogero Filippo Bono. Tutti i consiglieri avevano voglia di intervenire, ma l’economia dei tempi di una conferenza stampa ha consigliato di far parlare l’ex candidato sindaco Bono e l’ex assessore Salvatore Monte, per i quali “siamo davanti al fallimento del progetto politico di Francesca Valenti”. I consiglieri comunali sono intervenuti dopo rispondendo alle domande dei giornalisti.

Vanno giù duro Calogero Filippo Bono e Salvatore Monte rimarcando “la manifesta inadeguatezza di un Sindaco che, da un anno a questa parte, tenta ancora di incantare un’intera popolazione che ha però ben compreso come stanno realmente le cose. Sciacca non merita questo”.

Bono e Monte sottolineano un dato storico: “L’azzeramento di una intera Giunta comunale non era mai successo. Fatto che riteniamo gravissimo. Crediamo che comunque la città debba reagire a tutto quanto sta accadendo. Crediamo che occorra una presa di coscienza ancora superiore rispetto a quello che l’opinione pubblica ha percepito. Non si può lasciare andare il tutto come se fosse qualcosa di normale”.

Il centrodestra, per bocca di Bono e Monte, sostengono che il sindaco “debba spiegare chiaramente perché assessori del calibro di Bellanca, Mandracchia e Settecasi siano stati revocati senza una motivazione chiara. Deve spiegare quali sono le vere ragioni, il tutto non può rimanere chiuso nelle segrete stanze e sol perchè qualcuno lo ha ordinato”.

LE CONTRADDIZIONI DI FRANCESCA VALENTI

Il centrodestra va giù a valanga. “Il Sindaco ha azzerato tutti ma la medesima logica politica non è stata usata anche nei suoi confronti”, convinto che un sindaco tenutaria di deleghe importanti per lo sviluppo della città, quali Termalismo, Bilancio, Pesca, Sport e Cultura, “non può pensare che l’attuale fallimento sia addebitabile ad altri e non anche e soprattutto a se stessa”. Il centrodestra cita l’ex assessore Giuseppe Neri: Molte sono le motivazioni che portano a questa scelta sofferta, prima tra tutte la convinzione di essere assolutamente deluso di un modo di fare politica che non condivido e che mi preoccupa, dal momento che l’azione amministrativa passa in secondo piano rispetto alle beghe ed alle alchimie contorte di chi ha sostenuto e sosterrà la tua Giunta. Poi cita il consigliere Valeria Gulotta che, abbandonando Sciacca Democratica, “conferma un panorama politicamente oscuro”.

Per il centrodestra, la città è di fronte ad un sindaco “confuso e con mille contraddizioni anche nella redazione della determina di revoca: da un lato non c’è alcun giudizio negativo sull’operato degli assessori e dall’altro lato non li ritiene capaci del raggiungimento degli obiettivi di mandato. Il tutto era però stato preannunciato con una frase chiara del Sindaco che parlava di “terapia d’urto” per risollevare l’azione amministrativa. Contraddittoria anche lì”.

“L’Amministrazione comunale-continua il centrodestra- è palesemente, leggendo la stessa determina, in mano alle logiche dei partiti. Ai giornalisti Francesca Valenti aveva assicurato che avrebbe preferito non mantenere nessuna delega per se ma alla fine, in pieno spirito di contraddizione, ha preferito promuoversi tenendo per se le deleghe legate al termalismo, allo Sport ed al Bilancio. Dunque Francesca Valenti si è autopromossa lanciando un chiaro segnale di sfida ai suoi ex assessori ed evidenziando, ad esempio, che in tema di Bilancio lei è un Deus ex machina ancor più di Fabio Leonte, vero assessore ombra al bilancio per ben 14 mesi”.

 LA MORTIFICAZIONE DE CONSENSO ELETTORALE

La requisitoria  del centrodestra continua. “Il Sindaco Francesca Valenti avrebbe potuto selezionare Assessori, provenienti dalla società civile, già durante il turno di ballottaggio ed invece ha preferito dare seguito alla costituzione di una giunta politica con l’innesto di due tecnici ovvero Annalisa Alongi e Giuseppe Neri. La vittoria delle elezioni è anche merito di quegli assessori, portatori di voti, che, candidandosi, hanno portato un notevole apporto in termini di numeri alla coalizione di centro sinistra. Dopo 14 mesi esatti il Sindaco ha ritenuto giusto fare piazza pulita e dare seguito alla sua azione amministrativa con una giunta nata sotto il diktat di Nuccio Cusumano e Michele Catanzaro. Una giunta che, a seguito delle dichiarazioni del Sindaco, era già pronta nel cassetto per dare il vero segnale della svolta ma che, in termini pratici, è stata partorita in oltre 10 giorni di gestazione con palesi influenze belicine che hanno contribuito all’individuazione di alcune personalità oggi componenti della giunta. Una giunta probabilmente part time cosi come il Sindaco. Se dovessero essere vere le voci che circolano secondo le quali lo stesso vice sindaco non si metterebbe in aspettativa saremmo con Sindaco e Vice Sindaco Part Time”.

IL DELITTO PERFETTO

Adesso il centrodestra cambia campo di battaglia. “Individualismi, fughe in avanti, poco concezione del concetto di “squadra. Con queste parole il Sindaco di Sciacca ha voluto giustificare, in parte, la sua scelta di azzerare al cento per cento la sua giunta. In questi 14 mesi non abbiamo mai risparmiato critiche all’operato dell’ex Vice Sindaco, lo abbiamo spesso criticato per le sue scelte e per le sue azioni politico amministrative. Ma mai avremmo pensato che il Sindaco lo azzerasse in tutto e per tutto. La decisione di staccare la spina, politicamente parlando, a Filippo Bellanca è stata un vero e proprio delitto politico. Dopo averlo disarmato, incassando le sue dimissioni da Consigliere Comunale, la cabina di regia instituita per l’occasione, ha posto la parola fine all’azione politica di un ex consigliere comunale che portò alla sua coalizione 500 voti oltre diversi candidati nella Sciacca Democratica. Un atto storico senza precedenti che sarà ricordato in futuro per la sua efferatezza politica. E’ chiaro quindi il disegno politico di farlo fuori, seguendo in questo le indicazioni sia di Cusumano che di Catanzaro e probabilmente anche di qualche altro soggetto”.

UN COPIA ED INCOLLA LUNGO 14 MESI. I FALLIMENTI DI FRANCESCA VALENTI

” Sono trascorsi ben 14 mesi e nessuno di noi ha visto mettere in atto azioni programmatiche e di governo finalizzate a far comprendere che fosse in atto un vero cambiamento. Al contrario, invece, sono state adottate linee programmatiche lasciate in eredità dalla passata amministrazione e che, in prima battuta, erano state soppresse dall’agenda programmatica per mero “sfregio politico”. Un vero e proprio copia ed incolla per tentare di garantire alla città alcuni servizi che, in passato, avevano ottenuto buoni risultati .

Poi, Bono e Monte per conto del centrodestra fanno l’affondo finale. “Riteniamo quindi che in questi 14 mesi si possa parlare non solo di fallimento politico ma anche di fallimenti amministrativo di Francesca Valenti. Quante promesse elettorali ma quante promesse anche dopo le elezioni sono svanite nel nulla. Quante bugie raccontate alla città. Fallimento su tutta la linea, una città totalmente delusa dalla incapacità amministrativa soprattutto del Sindaco. L’impressione da parte di tutti è stata che il vero assessore che è mancato e che era da revocare era il primo cittadino. I settori riguardanti le sue deleghe sono un totale fallimento. Il bilancio: consuntivo 2017 chiuso con il disavanzo da ripianare di oltre 1,5 milioni. Lo sport: l’impiantistica che non va e le società sportive lasciate al loro destino. La pesca: totalmente assente nel settore tanto è vero che ha rimesso la delega. Il termalismo: la bugia più grossa della Valenti, continui ritardi nella predisposizione del verbale di consistenza dei luoghi e continue promesse sui tempi del bando, non le crede più nessuno, e la città non può continuare con una Amministrazione comunale nata sulle bugie di Francesca Valenti”