CENTRO STORICO, MA I CITTADINI NON CONTANO?

La democrazia è un sistema bello, ma contiene pure dei limiti. Rimane l’unico sistema perché uno alternativo non esiste. In questi giorni, Sciacca è stata interessata da interventi di associazioni, comitati, che hanno fatto sentire la propria contro provvedimenti adottati dall’Amministrazione. Uno riguarda la viabilità (caso senso unico via Amendola), l’altro la Zona a traffico limitato nel centro storico.

Nel primo caso, quello dell’istituzione del senso unico, alla fine l’ha spuntata il cartello del no, specie dopo la lettera firmata da 101 commercianti che hanno detto no e invocato la riapertura del doppio senso di circolazione. Adesso la via Amendola è a doppio senso. Contemporaneamente si sono riproposti i soliti problemi con la presenza di ingorghi alla piccola rotonda e lunghe file di auto.

Altro e attuale caso è l’istituzione della Zona a traffico limitato nel centro storico. Un’isola pedonale limitata per poche ore dal tardo pomeriggio fino a sera. Anche qui, oltre a qualche voce politica, è stata prodotta una lettera firmata da 125 commercianti del centro storico. Lamentano che la Zona a traffico limitato, così per come impostata, appesantisce una crisi di vendita che già persiste da tempo. L’Amministrazione comunale a tal proposito sembra resistere alle richieste dei commercianti e vuole andare avanti.

D’altro canto, c’è la gente comune. Quella alla quale piace andare a piedi per il centro storico, gustarsi una passeggiata senza smog, rumore e parcheggi selvaggi. Ci sono anche i turisti che amano incamminarsi per le vie del centro storico senza doversi scansare dalle auto, o inalare smog, o sentire clacson a tinchitè (in italiano, abbondanza).

In ambedue i casi, Perriera e centro storico, manca un elemento fondante della democrazia: il parere della gente. La domanda appare spontanea: ma cosa pensa la gente comune della Zona a traffico limitato? Sarebbe davvero l’icona del giusto funzionamento della democrazia sentire il parere della gente. Poi la decisione, ma nel rispetto della regola cardine della democrazia: la volontà della maggioranza delle persone.

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