Cellulari e droga nel carcere di Agrigento, ma anche lotta contro i droni che tentano la consegna di pacchi per i detenuti

Il carcere di Agrigento, “Di Lorenzo”, soffre la realtà diffusa in tutti i penitenziari italiani. Mancanza di personale, condizioni di sovraffollamento di detenuti, ma anche i tentativi di far introdurre nella struttura carceraria materiale illecito: droga, cellulari. Il “Di Lorenzo, sotto la guida del comandante Gesuela Pullara, e sotto la direzione di Anna Puci, è anche sottoposto ad una “guerra” per intercettare i droni

AGRIGENTO- Nonostante la carenza del personale penitenziario, anche in considerazione del periodo estivo nel quale si deve far conto anche delle esigenze di godere delle ferie da parte del personale della polizia penitenziaria, gli sforzi concentrati contro l’intromissione di materiale illecito sono davvero notevoli e di alto impegno. Il personale, comandato da Gesuela Pullara, è impegnato senza soluzione di continuità a contrastare il sempre più diffuso fenomeno dell’introduzione di droga e cellulari nel carcere di Agrigento. L’attività è stata intensificata negli ultimi giorni e i risultati sono di tutta evidenza. Gli agenti hanno scoperto e sequestrato ben tre cellulari destinati ai detenuti. Non è la prima volta che si verificano episodi del genere. Nell’ultimo anno sono stati bloccati diversi tentativi di far accedere dispositivi e droga nel carcere anche con l’utilizzo di droni. Quest’ultimi sono diventati gli strumenti tecnologici preferiti per “consegnare a domicilio” materiale illecito. Questi vengono usati di notte e per attutire il ronzio delle eliche vengono fatti volare ad altezza rilevante. Il materiale illecito sarebbe calato fino alla finestra della cella oggetto della consegna tramite fili di nailon. Si tratta di una vera lotta contro la tecnologia moderna. Comandante e agenti penitenziari, nonostante le difficoltà comuni a tutti i penitenziari italiani, argomento che è entrato nella agenda della politica, con professionalità e competenza stanno svolgendo un eccellente lavoro di prevenzione per troncare, appunto, l’ingresso di materiale illecito in carcere. Senza dimenticare che tra la popolazione detenuta al Di Lorenzo c’è anche una fascia soggetta a patologia psichiatrica, dunque particolarmente sensibile. Nei giorni fa è stata sedata anche una rissa tra detenuti.