CELESTE SAIEVA: “VEDO I MIEI FIGLI DUE-TRE VOLTE L’ANNO”
Ha raccontato la sua vita difficile. Si professa innocente. La sua sofferenza più forte è la lontananza dai figli
Elegante, più spigliata nel parlare, bella acconciatura, trucco curato. Così è apparsa Celeste Saieva nella lunga intervista condotta da Franca Laosini nella rubrica “Storie maledette”. Una lunga intervista dalla quale appare evidente l’alta professionalità della giornalista. Un lavoro attorno al quale c’è un supporto tecnico e professionale di una redazione giornalistica ben dotata.
Celeste Saieva sta scontando la pena detentiva nel carcere “pilota” di Bollate, in provincia di Milano. A parte la premessa impostata con immagini televisive che hanno accostato Sciacca alla Sicilia di una volta, con stereotipi che si ripropongono come se il tempo a Sciacca e in Sicilia si fosse fermato, l’intervista ha colto molto gli aspetti “personali”, “intimi”. E’ emersa una Celeste che sconoscevamo, o, almeno, abbiamo conosciuto fatti , durante il periodo delle indagini e del processo, che non entravano così dentro “l’ape regina”.
Celeste Saieva continua a ripetere che non ha ucciso il marito. La condanna a 30 anni di carcere (processo svolto con il rito abbreviato e quindi contempla la riduzione della pena) è definitiva essendo l’iter processuale esauritosi in tutti e tre i livelli di giudizio.Con le, sono stati condannati, con uguale pena detentiva, Paolo Naro e Nicola Piazza, quest’ultimo “l’amante” di Celeste.
Padrona dela scena, Celeste Saieva ha alternato sorrisi a lacrime, risposte a mezze risposte, allusioni. Ma a colpire l’aspetto emotivo è stato quando ha parlato dei figli. Figli che vede due-tre volte l’anno.
Celeste Saieva ha accelerato tutte le tappe della sua giovane vita. A 14 anni va a convivere con Michele Cangialosi che poi sposerà a 18 anni. I figli. Responsabilità enormi, pesantissime su una giovane vita. Un ambiente difficile nel quale bisognava lottare quotidianamente per reperiere soldi per pagare le bollette, per mangiare, per vivere. Caratteri diversi, caratteri che man mano emergono e segnanbo la differenza tra Celeste e il marito Michele. Differenza che porta a tensioni, ma anche a comportamenti familiari che escono dai binari della normalità.
La fine dell’intervista segna anche la fine dei riflettori puntati su Celeste. Un modo per sentirsi “più libera” dentro quelle mura delimitate da grate e cancelli.