CECCHINATO E CARUSO: UN 2019 A DUE FACCE PER I TENNISTI SICILIANI

Il 2019 che sta per finire è stato il vero anno d’oro del tennis italiano. Per la prima volta dagli anni ’70 due nostri portacolori hanno raggiunto la top ten mondiale, Matteo Berrettini e Fabio Fognini, e a fine stagione saranno ben otto gli azzurri nei primi 100 al mondo. Due di loro sono siciliani, Marco Cecchinato e Salvatore Caruso. Questi i risultati e i momenti migliori della stagione degli isolani.

Quella 2019 non passerà agli annali come la migliore annata tennistica di Marco Cecchinato. Il 27enne palermitano ha infatti chiuso il suo ottobre nero, forse il mese peggiore, con una sconfitta al primo turno nel Challenger di Lima. Risultato che completa la striscia negativa iniziata con lo stop nella gara iniziale dell’ATP 500 di Pechino contro Chardy e proseguita all’esordio del Master 1000 di Shangai con Benoit Paire. Con queste sconfitte, per Cecchinato fanno 16 partite perse delle ultime 18 giocate nel circuito maggiore ATP, con le due vittorie di Roma contro De Minaur e Winston-Salem con il kazako Alexander Bublik come unici sprazzi positivi degli ultimi mesi.

E mentre Berrettini e Fognini si sono giocati l’accesso alle Finals, il primo riuscendo a strappare il pass per Londra e il secondo fallendo per pochissimi punti, Cecchinato continua a scendere in classifica e sembra soltanto parente del giocatore che lo scorso anno incantò, fermandosi a un passo dalla finale del Roland Garros.

Una discesa a tratti inspiegabile per il campione di Budapest 2018, se pensiamo il 2019 del palermitano era iniziato con la vittoria di Buenos Aires e le semifinali di Doha e Monaco. Da lì è iniziato il momento difficile con la pressione per la difesa dei punti conquistati a Parigi l’anno scorso, i dissapori con lo storico tecnico Vagnozzi, culminati con l’interruzione del rapporto a giugno e i moltissimi match persi per un’incollatura e in cui Marco ha dimostrato di avere difficoltà a gestire l’aspetto mentale nei momenti decisivi.

La notizia positiva è che il livello di gioco è più o meno quello dello scorso anno. Va però ritrovata la serenità mentale e la fiducia con il nuovo tecnico Uros Vico e magari con un nuovo mental coach, la cui entrata nello staff di Cecchinato è stata paventata in più di un’occasione.

Stagione diametralmente opposta quella di Salvatore Caruso, classe 1992 di Avola, entrato per la prima volta nella top 100 mondiale grazie al successo di ottobre nel Challenger di Barcellona. La giusta soddisfazione per un ragazzo che ha faticato tantissimo per emergere e che dopo i 5 titoli Futures conquistati tra il 2013 e il 2017 si è preso il primo Challenger lo scorso anno a Como e ha fatto ancora meglio quest’anno. Ma andiamo con ordine.

Il 2019 di Caruso è iniziato con i buoni risultati nei Challenger di Indian Wells e Phoenix (quarti di finale nel primo e semifinale nel secondo) e con la vittoria sul numero 21 del mondo David Goffin. A maggio il ranking ATP recita 147esima posizione.

Poche settimane dopo Caruso sale di colpi e livello. Dopo aver superato per la prima volta in carriera le qualificazioni del Roland Garros stupisce tutti sconfiggendo nei primi due turni Munar e la testa di serie numero 26 Gilles Simon prima di inchinarsi in tre set allo strapotere di Novak Djokovic. Sono i primi successi di sempre in uno Slam.

A luglio a Wimbledon nuova apparizione nel Main Draw di uno Slam. L’avventura, però, si interrompe subito con Simon che si prende al primo turno la rivincita di Parigi. Il miglior risultato, almeno fino a ottobre, arriva pochi giorni dopo: superate le qualificazioni dell’ATP 250 di Umago, il 27enne siciliano arriva fino alla semifinale dove si arrende a Lajovic, futuro vincitore del torneo. È la prima semifinale in carriera in un torneo del circuito principale.

E dopo il secondo turno nell’ATP 250 di San Pietroburgo, per Caruso arriva anche la prima vittoria dell’anno: nel Challenger di Barcellona batterà in finale Jozef Kovalik. Un successo che gli varrà la 98esima posizione nel ranking mondiale, 43esimo italiano di sempre a entrare nella top 100 ATP.