Cassa integrazione pesca, troppe istanze rigettate. Protestano cooperative di pesca
Mobilitazione delle cooperative di pesca di Sciacca e della provincia di Agrigento per una serie di anomalie in merito alle istanze di cassa integrazione in deroga presentate dalle imprese di pesca marittima.
Così come previsto dalle recenti normative e dalle varie circolari dell’Inps, oltre che dalle comunicazioni e indicazioni tecnico-operative riportate sul sito dell’assessorato regionale al lavoro, con decorrenza fissata dal 7 aprile, le istanze sono state presentate attraverso la piattaforma Dipartimento Regionale del Lavoro della Regione Siciliana. Solo da qualche settimana, a distanza di due mesi dalla presentazione delle istanze,si sono avuti i primi riscontri.
Ma dall’esame delle pratiche le varie cooperative avrebbero constatato delle anomalie e si sono rivolti agli organismi regionali per chiedere spiegazioni. Pare che molte istanze sono state rigettate e altre sarebbero al momento sospese. E tantissime sarebbero ancora da istruire. Dai primo contatti è emerso che le pratiche sono state trattate da personale delle varie sedi provinciali indipendentemente dalla provenienza.
“Abbiamo avuto difficoltà a capire le motivazioni delle istanze sospese o respinte – dicono le cooperative di pesca – da confronti avuti con consulenti di altre marinerie dell’isola, tutte le pratiche delle aziende della pesca sono state predisposte con i medesimi criteri e hanno seguito le medesime procedure. Eppure da noi sono tante quelle rigettate”.
Le cooperative hanno chiesto all’assessorato regionale al lavoro di disporre agli uffici competenti un riesame di tutte le pratiche del settore pesca – senza necessità di ulteriore ripresentazione delle domande e consentire la liquidazione delle spettanza ai lavoratori della pesca”.