CASO PD: MA IL TERREMOTO NON E’ ANCORA FINITO
La decisione di Leonte e Mandracchia è un segnale che non va sottovalutato
L’addio di Fabio Leonte e Paolo Mandracchia al Pd non è indolore, nè gli effetti sono finiti. Continuano la tradizione recente del Pd che fa di questo partito una palestra di litigiosità parecchio evidente. Fabio Leonte e Paolo Mandracchia sono due autorevoli esponenti e hanno un seguito molto consistente. Sono opionion leader. La loro fuoriuscita dal Pd non può che lasciare strascichi che si rimarcheranno ancor di più con il passar dei giorni. E sul Pd deve ancora arrivare l’onda delle conseguenze giudiziarie del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo.
Il Pd soffre di una classe dirigente che molto probabilmente è protesa a esprimersi dentro perimetri datati e prsonalistici. Si ripete, o meglio, continua, quel clima che ha caratterizzato la giunta Vito Bono. Insofferenze interne, insofferenze tra alleati, sono stati ingerdienti deleteri per i due anni e mezzo di amministrazione chiusa anticipatamente e in maniera brusca.
C’è il rischio che si replichi quanto già abbiamo visto e la decisione di Leonte e Mandracchia è il segnale evidente che non può essere sottovalutato.
Se poi, invece, vi è una naturale vocazione a farsi del male, beh, venghino signori, venghino. Ma la città non ha più voglia di rivedere uno spettacolo che si è dimostrato poco gradito.