CASO BONO BLOCCA LAVORI CONSILIARI. LA NAVE SENZA PIU’ COMANDO

La maggioranza non entra in aula a garantire il numero legale. Le beghe politiche prevalgono sugli interessi reali della città

La seduta, in seconda chiamata, alle ore 20,30 , sfuma inesorabilmente. Il clima è tesissimo. L’opposizione è in aula, la maggioranza fugge a immagine e somiglianza del primo cittadino. In aula rimane, da parte della maggioranza, solo Simone Di Paola.

Eppure, si era raggiunto un accordo in conferenza dei capigruppo che stabiliva di iniziare con una premessa politica e con un documento da consegnare al vicesindaco Brunetto. Una premessa politica che mirava a fare lo stato delle cose circa la vicenda dell’incompatibilità del sindaco, il quale è assente.

Poi si sarebbe passati a discutere sul piano di lottizzazione delle ville di Sir Rocco Forte. Pdl, Pid, Sciacca al Centro, Forza del Sud e Forza Sciacca sono su questa linea, mentre Italia dei Valori a favore di un rinvio della seduta.

A questo punto la responsabilità è tutta sulla maggioranza. La fuga dall’aula consiliare dimostra lo sbando in cui il sindaco l’ha cacciata. Ma mentre esponenti della maggioranza vanno in televisione a rilasciare dichiarazioni di “distinguo” nei confronti dell’atteggiamento assunto dal sindaco, in aula tremano a dire le cose come stanno.

 Mai si è verificato nella storia politica di Sciacca un caso del genere. Si parla di “bene della Città”,  ma poi si opera in modo diverso. Almeno questo trapela dai comportamenti.

Sciacca è al limite del collasso, la gente sconcertata da quello che sta accadendo in questi ultimi giorni. Ci si aspetta un atto di responsabilità, soprattutto dalla maggioranza che ha assunto l’onere della guida della città. Il sindaco è assente, lasciando in difficoltà i suoi alleati. Dimostrino, invece, i partiti della maggioranza di avere il senso della responsabilità, pur essendo rimasti senza guida. Lo impone l’impegno sottoscritto con quel 52% dei voti, lasciati ormai adagiati sulle secche, in lunga agonia.

A che serve la tattica della maggioranza? Al di là delle scelte che il primo cittadino si degnerà di comunicare, la maggioranza ormai è rotta, spezzata. Nulla può ricomporre una frattura insanabile, anche perchè la “fuga” del sindaco, della guida della maggioranza, del capo dell’Amministrazione, ha messo tutti in difficoltà. Il comandante non c’è. E’ sceso dalla nave lasciandola in balia della tempesta. Al timone della città non c’è più nessuno, solo l’ostinato cinismo di chi non vuol staccare la spina, per il bene della città.

A questo punto è la città che chiede subito le elezioni, considerate come la fine di un incubo durato parecchio tempo.

 

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