Case a 3 euro a Sambuca di Sicilia: a rischio la sostenibilità della vita

Secondo Immobiliare.it le nuove attività emergenti potrebbero non rispondere altrettanto rapidamente alle esigenze della comunità locale o, al contrario, potrebbero orientarsi troppo verso un pubblico esclusivamente turistico

SAMBUCA DI SICILIA. Nel ripercorrere le fasi della brillante iniziativa partita nel 2019 a Sambuca di Sicilia, prima con le case a 1 euro e poi con altri bandi a 3 euro, e di come la cittadina belicina ha ha risposto alla crisi con la vendita all’asta di case abbandonate a un prezzo simbolico, Agnese Giardini di Immobiliare.it in unìagenzia diffusa nelle scorse ore evidenzia anche le criticità di questa operazione. «Nonostante gli evidenti aspetti positivi – commenta – l’iniziativa delle case a 3 euro potrebbe comportare anche alcuni rischi. L’arrivo di nuovi residenti, in gran parte stranieri o italiani con capacità di spesa superiori rispetto alla popolazione locale, potrebbe modificare l’equilibrio socio-economico del borgo. Se da un lato l’aumento della domanda di immobili ha portato a un incremento degli investimenti e al recupero di edifici storici, dall’altro vi è la possibilità che il costo della vita diventi meno sostenibile per i residenti storici, specialmente in termini di affitti e prezzi dei beni di consumo. Un altro aspetto da considerare è l’evoluzione del tessuto commerciale: le nuove attività emergenti potrebbero non rispondere altrettanto rapidamente alle esigenze della comunità locale o, al contrario, potrebbero orientarsi troppo verso un pubblico esclusivamente turistico».

«Pur essendo un centro ben conservato e dotato di un patrimonio culturale di grande valore – osserva – Sambuca resta un piccolo paese di circa 5.000 abitanti, con risorse limitate rispetto alle grandi città. Trasferirsi in un centro di tali dimensioni comporta sfide logistiche e abitative che potrebbero rivelarsi impegnative per alcune categorie di persone». «Il comune – aggiunge Giardini – dispone di scuole, farmacie e servizi sanitari di base, ma le famiglie con bambini in età scolare, potrebbero comunque trovare limitata l’offerta di istruzione locale. Anche gli anziani con necessità sanitarie specifiche potrebbero incontrare difficoltà, data la distanza dai principali ospedali e la disponibilità ridotta di strutture specializzate; per raggiungere ospedali di grandi dimensioni infatti è necessario recarsi nelle città più vicine, come Sciacca o Agrigento».