Caro Giovanni, anche quest’anno,come ogni anno, ho sentito il bisogno di sentirti vicino…

Nel 28° anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo ed Antonio Montinaro, riceviamo  pubblichiamo un ricordo annuale di Simone Di Paola.

Caro Giovanni,
anche quest’anno, come ogni anno, ho sentito il bisogno di ricordarti, di sentirti vicino.
Nulla di nuovo, dirai tu.
Solo, quest’anno è accaduto un fatto importante: mentre con mia moglie stendevamo il lenzuolo bianco dal balcone, i nostri bambini ci hanno chiesto il significato di questo gesto.
E allora abbiamo sentito il bisogno di raccontare loro di te.
Ti abbiamo ricordato come un magistrato coraggioso, che combatteva la mafia con il sorriso stampato sul volto…..
Ti abbiamo raccontato come un investigatore dalle doti quasi soprannaturali, uno che i mafiosi li lasciava letteralmente in mutande, che li terrorizzava come pochi altri…
Ti abbiamo ricordato come un servitore dello Stato che, in nome del giuramento fatto al suo paese, ha sopportato ogni genere di cattiveria, insulto, calunnia e violenza, senza mai scomporsi, ma sempre fedele ai suoi valori….
Ti abbiamo raccontato come il simbolo di una Sicilia pura, onesta, libera….
Ho ricordato ai miei figli come, quando andavo in Inghilterra per studiare la lingua, dicendo agli inglesi “sono siciliano” loro pronunziavano il tuo nome e, in segno di affetto e gratitudine, Mi offrivano una birra!Ti abbiamo raccontato come un marito premuroso, sempre preoccupato della felicità della sua Francesca, la donna che amava con tutto se stesso….
E ti abbiamo ricordato anche come il padre meraviglioso che non hai potuto essere, perché hai sacrificato tutto per noi, affinché potessimo vivere in un paese più libero, più pulito…..
Abbiamo raccontato di te ai nostri bambini e, alla fine, anche se loro non hanno compreso appieno la tua grandezza, ci siamo sentiti felici, perché ci piace pensare di avere trasmesso a un’altra generazione il ricordo dell’uomo che più di ogni altrio, più di un parente, più di un genitore, ha condizionato le scelte di vita di centinaia e centinaia di ragazzi come eravamo noi.
Pensare che un domani i miei figli possono farlo con i loro figli rende straordinario l’episodio accaduto oggi, rende speciale questo 23 maggio! Grazie Giovanni, all’anno prossimo!