CARNEVALE STOP: PER BELLANCA SCELTA GIUSTA, COME ERA GIUSTA QUELLA DELLA GIUNTA BONO
Filippo Bellanca elogia Di Paola e Monte per la decisione di annullare l’edizione 2013 del carnevale di Sciacca. Parla di “atteggiamento responsabile” l’ex presidente del consiglio comunale, che poche ore prima aveva prospettato la soluzione poi assunta dal sindaco e dall’assessore. D’altronde, era chiaro che la trasferta palermitana non avrebbe prodotto risultati concreti, sembrava quasi che gli amministratori volessero in qualche modo trovare un capro espiatorio per una scelta che li preoccupava e che poteva essere giudicata impopolare, come era accaduto un anno prima. Avevano paura di un corteol funebre, come quello fatto a Bono un anno prima. Ma era inevitabile, ed è anzia responsabile decidere di non lanciarsi nel buio, come invece ha fatto il Comune di Acireale.
Ecco il testo della nota di Bellanca, che restituisce la giudta dignità anche alla decisione assunta un anno fa dalla giunta guiata da Vito Bono, proponendo però di fare comunque degli spettacoli nel mese di febbraio.
“Ha vinto il senso di responsabilità. Condivido la decisione di annullare in maniera definitiva l’edizione 2013 del Carnevale di Sciacca, una soluzione che auspicavo poche ore prima l’incontro di Palermo.
Più che il politico, ha prevalso la sensibilità dell’amministratore di un bene pubblico, colui che come un buon padre di famiglia deve fare quadrare i conti e non privare i propri cari dei bisogni quotidiani.
Apprezzo la decisione assunta a malincuore dal Sindaco Fabrizio Di Paola e dall’Assessore comunale allo spettacolo Salvatore Monte. Hanno fatto una scelta consapevole e ponderata, analogamente a quanto aveva fatto un anno prima l’allora Assessore al Bilancio e Finanze del Comune di Sciacca Fabio Leonte e da tutti i componenti della vecchia giunta comunale e della maggioranza politica. Già allora era prevalsa la necessità di non disperdere risorse pubbliche per eventi di intrattenimento parecchio costosi.
Il Carnevale di Sciacca non deve però morire, ma occorre rimodularlo, ripensarlo e rilanciarlo, mettendo da parte le ragioni della politica e valorizzando i bisogni della comunità tutta, tenendo conto dei suggerimenti e delle proposte fatte nel solo interesse di non disperdere una così importante tradizione. Lo stop ci deve indurre a riflettere, a mettere da parte strumentalizzazioni e demagogia nel solo interesse elettoralistico. Nel frattempo suggerisco un evento di intrattenimento da organizzare a febbraio nei giorni tradizionalmente destinati alla manifestazione”.