CARNEVALE E SUOLO PUBBLICO, QUEL BANDO CAPESTRO: SOLO 337,50 MQ PER AFFITTARE I GAZEBO
Al contrario dell’avviso dello scorso anno, quello attuale per la gestione e l’organizzazione del carnevale 2019 contiene delle ristrettezze che scoraggiano i privati ad accollarsi un rischio notevolmente elevato. Appare subito anomalo il fatto che l’avviso non sia stato accompagnato dalla pubblicazione, in allegato, delle planimetrie che indicano precisamente le zone dove possono essere montati i gazebo. L’anno scorso il bando era corredato delle planimetrie. Una condizione indispensabile per capire quanta superficie è possibile usare da parte dei privati che intendono gestire e organizzare la festa. Spazi che poi rivenderanno ai commercianti. E’ la primaria fonte di introito.
Noi del Corrieredisciacca.it abbiamo le planimetrie (in scala 1:500) delle tre zone dove possono essere montati i gazebo: piazza Friscia, piazza Carmine e via Incisa, piazza Mariano Rossi.
Complessivamente, la superficie è di 337,50 mq così suddivisa:
Planimetria piazza Mariano Rossi: Primo blocco davanti posta: metri 29×2,5= 72,50 mq; Secondo blocco davanti scuola d’arte: metri 35×2,5= 87,50 mq; Terzo blocco davanti Unicredit: metri 7,5×2,5= 18,75 mq.
Totale piazza Mariano Rossi 178,75 mq
Planimetria via incisa e piazza Carmine: Primo blocco piazza Carmine: metri 5×2,5= 12,50 mq; Secondo blocco via incisa: metri 31×2,5= 77,50 mq; Totale piazza Carmine e via incisa 90 mq;
Planimetria piazza Saverio Friscia: Primo blocco: metri 27,50×2,5= 68,75. Totale piazza Saverio Friscia 68,75 mq
Ricordiamo che il Comune, in quanto patrocinante e non più titolare dell’organizzazione e della gestione della festa (se viene affidata al privato), mette a disposizione tale aree, dandole un valore da tabella Tosap (specifica per il carnevale) pari a 35.897,24 applicando una riduzione prevista dal regolamento del 90%. Dunque, il privato che gestirà l’organizzazione verserà al Comune il 10% pari a 3.589,72
Poi, venderà ai commercianti ambulanti le aree. Ma considerate le superfici disponibili, il privato potrà incassare una somma che si aggira tra 15/20 mila euro. Aree ben delimitate e che non possono essere estese senza incorrere in sanzioni e controlli. Pochino per chi si assume l’elevato onere dell’organizzazione della complessa e costosa festa.
In più, bisogna fare i conti con le rigide norme della Legge Gabrielli sulla sicurezza antiterrorismo sui grandi eventi. Tale è considerato il carnevale alla stessa stregua della festa della Madonna del Soccorso.
Tutti gli oneri previsti nell’avviso redatto e pubblicato dal Comune (Settore Affari Generali) contengono una lunga lista di servizi che il privato dovrà garantire. Dal punto di vista economico è un grosso rischio.
Il raggruppamento Carnem Levare si è aggiudicato il bando, poi si è tirata indietro. Resta l’associazione temporanea di scopo che fa riferimento ad alcune associazioni di carristi, superata dalla precedente. Certamente avranno fatto i conti. Sta a loro, se chiamati dal dirigente Todaro, stabilire fino a che punto rischiare con condizioni che, francamente, sono assai rischiose.
Si sarebbe potuto fare meglio? La risposta è semplice: si. Resta un punto: l’Amministrazione, molto probabilmente, ha sottovalutato la complessa macchina organizzatrice della festa. Forse, l’azzeramento della precedente giunta ha creato quella falla che porta gli attuali riverberi negativi. Insomma,il carnevale non si inventa nè si improvvisa.
Appare anche strano che, dopo il ritiro del RTI CARNEM LEVARE, dal Comune non sia stata diffusa nessuna nota. Come se fosse acqua fresca rispetto ad un evento di rilevanza elevata e che deve svolgersi a meno di 30 giorni. Insomma, il silenzio domina.
Filippo Cardinale
ECCO LE PLANIMETRIE DEL SUOLO PUBBLICO