CARNEVALE 2015, SFILA LA POLITICA: “FESTA FALLIMENTARE, DI PAOLA SI DIMETTA”

I gruppi consiliari di minoranza sottolineano che nel programma elettorale il sindaco annunciava “rilancio del Carnevale, la creazione di un Comitato organizzatore permanente e autofinanziamento”

Li abbiamo chiamati in causa sostenendo che erano stati anticipati da Giuseppe Ambrogio, ed eccoli i consiglieri della minoranza al Comune di Sciacca. Tutti i gruppi hanno sottoscritto un documento sul carnervale, divenuto tema di confronto politico.

Come Ambrogio, Pd, Sel, Mpa e Gruppo Misto parlano di carnevale fallimentare e invitano Fabrizio Di Paola a dimettersi, elencando gli impegni presi e le promesse fatte per valorizzare e rilanciare la festa saccense.

“Nel 2014 il carnevale si concluse con un comizio politico. Quest’anno il Sindaco e l’esperto assessore al turismo, comprendendo il fallimento della manifestazione, dovuto alle loro tante scelte scellerate, hanno sorpreso tutti e, piuttosto che parlare di Carnevale, hanno tentato di intimorire i Saccensi minacciando querele, ritenendo le critiche un’offesa alla loro onorabilità. Riteniamo che l’azione, forse, scomposta di qualcuno non possa essere messa al centro dell’attenzione pubblica. Chi avrebbe dovuto querelare il Peppe Nappa infangato, mortificato e con una onorabilità ultracentenaria distrutta. Sicuramente gli incompetenti amministratori.

Il Sindaco, per scusarsi della pessima riuscita del Carnevale, ha dichiarato che il bando è stato reso pubblico solo a metà dicembre perché il bilancio di previsione è stato approvato a fine novembre. Dimentica che il ritardo nell’approvazione del bilancio è dovuto alla sua incapacità amministrativa. La Corte dei Conti, nella sua relazione, ha infatti evidenziato che “la ineliminabile funzione preliminare del bilancio preventivo che non può essere rinviata a fine esercizio. Lo spostamento del termine per via legislativa non impedisce all’Ente Comune l’adozione per tempo dello strumento di programmazione a valenza autorizzatoria “. Pertanto, anche questo alibi non tiene. “Il carnevale è un evento di valenza artistico-culturale di grande tradizione, va valorizzato e trasformato in una risorsa. Ciò attraverso la creazione di un Comitato permanente che consenta al Carnevale di crescere di anno in anno, di autofinanziarsi e costituire un ritorno di immagine ed economico per la città”.

Queste dichiarazioni, contenute nel programma del candidato Sindaco, non hanno trovato la loro realizzazione per l’incapacità e l’incompetenza della Amministrazione in carica che sta dimostrando di non essere in grado di governare la Città. La valenza artistico-culturale e la grande tradizione sono stati mortificati e umiliati. La “fattura” delle opere in carta pesta è risultata assai scadente, forse sarebbe opportuno rivedere l’entità dei premi, le poche ore di recita hanno mostrato una festa in declino.

Qualcuno dirà che le maestranze hanno avuto poco tempo, ma chi ha fatto diventare grande il Carnevale di Sciacca non ha partecipato al bando poiché consapevole dell’impossibilità di realizzare carri allegorici apprezzabili. La valorizzazione non può passare attraverso l’approssimazione e l’improvvisazione di un Assessore e di un Sindaco a cui va riconosciuta l’abilità di aver distrutto la storia ultracentenaria del Carnevale di Sciacca e di aver speso 500.000 euro negli ultimi due anni. L’unica risorsa di questa Città sono i contribuenti e le strutture turistiche che, con il pagamento della tassa di soggiorno, hanno permesso al Sindaco e al suo Assessore di mantenere una promessa elettorale che sta ledendo gravemente l’immagine della Città e indebolendo le già misere casse comunali. Questa edizione del Carnevale non sarà dimenticata facilmente. Nella memoria rimangono i ricordi delle cose belle e gli incubi delle brutture.

Al nostro assessore al turismo, distintosi per l’assenza di programmazione e per la grande improvvisazione, ricordiamo una sua affermazione : “auspico che il carnevale si faccia, ma di qualità. La manifestazione carnascialesca non può scendere di tono”. Belle parole, ma i fatti dicono altro… Considerato quanto accaduto e le ingenti risorse utilizzate per ottenere un risultato indecoroso, riteniamo che il Sindaco debba assumersi la responsabilità del fallimento e dimettersi per evitare ulteriori danni alla Città”.

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