CARNEVALE 2013: SI APRE IL DIBATITO, CGIL DICE LA SUA

“Nel pieno di una crisi economica ma soprattutto sociale, e in attesa di una proposta o programma di prospettiva economica, il Carnevale s’ha da fare”.

Così la Camera del lavoro Cgil interviene sul dibattito che ieri si è sviluppato attorno alla volontà di fare il carnevale con sfilate di carri e con risorse comunali pari a 200 mila euro. La Camera del Lavoro di Sciacca non ha nulla in contrario a che il carnevale si svolga, e tuttavia esprime le proprie perplessità sull’opportunità di organizzare la manifestazione in periodi diversi da quelli previsti dal calendario.

“Prescindendo dalla considerazione che la manifestazione deve autofinanziarsi e pesare sulle casse comunali solo per le spese dei servizi che devono essere garantiti dall’amministrazione – dice Franco Zammuto – non comprendiamo, e ne facciamo una questione di etica, come sia possibile programmare il carnevale utilizzando 150.000,00 o 200.000,00 euro dai fondi comunali considerato il sacrificio al quale sono stati sottoposti i cittadini per riparare al danno di anni e anni di cattiva amministrazione. Ma alla ragione etica se ne aggiunge una strettamente economica: il carnevale fuori dal contesto della cadenza naturale come da calendario, non riuscirà a produrre entrate significative per i commercianti, se non da quelle che saranno le spese degli stessi sciacchitani. Quindi – aggiunge Zammuto – i benefici saranno a carico del Comune e dei cittadini di Sciacca. Se l’Amministrazione vuole ripagare i suoi cittadini per i sacrifici delle tasse e imposte che si sono dovuti sobbarcare, forse sarebbe il caso che facesse un lavoro certosino di contabilità e verificasse il gettito di quanto ha incassato dall’Imu, e se alla fine dei conti dovesse risultare che 300.000,00 o 400.000,00 euro possono essere sgravate per i tanti pensionati o famiglie con redditi bassi o con mutui, allora si che l’anno prossimo si potrà organizzare un bel carnevale, nel periodo previsto, e ci sarebbe una qualche ragione per divertirsi”.