CARDIOLOGIA, QUELL’INCARICO DI FACENTE FUNZIONI “SOSPETTO”
Succede di tutto all’ospedale di Sciacca, dove il degrado cresce ogni giorno sempre, insieme ai disservizi causati da una cronica carenza di personale. Personale che, nonostante tutto, fa miracoli per assicurare l’erogazione dei servizi.
Ma c’è di più. Ci sono incarichi affidati a medici che provengono da altre strutture, nonostante all’interno dell’ospedale saccense ci siano già quei profili di responsabilità.
E’ il caso della Cardiologia e Utic. Facente funzioni, già da tempo, è il dottore Rino Dulcimascolo. Quasi 33 anni di servizio, e quindi di esperienza. Un lavoro svolto negli ultimi anni a riorganizzare, con successo, il reparto più delicato della struttura saccense. Il suo giudizio, come riportato nella valutazione effettuata dal Dipartimento di Emergenza dell’ospedale San Giovanni di Dio, dottore Francesco Ferrara, è di “ottimo”. A parte il fatto che la valutazione l’avrebbe dovuta effettuare il direttore del Dipartimento di Cardiologia di Agrigento, nella valutazione ‘è anche un “ottimo” assegnato al dottore Ennio Ciotta. Gli altri due partecipanti, in tutto quattro, hanno riportato il giudizio di “buono”.
Ma la questione che si pone e che crea più di qualche perplessità è che il dottore Ciotta ha “un ottimo percorso di carriera, con servizio presso l’U.O.C di Cardiologia dal dicembre 2002 al 12 ottobre 2017, di cui tre anni svolti in qualità di direttore facenti funzioni, dall’11 aprile 2014 ad oggi).
Mentre il dottor Rino Dulcimascolo vanta “ottimo percorso di carriera, 26 anni (già qui c’è un errore poiché il cardiologo vanta quasi 33 anni di servizio), con servizio prestato presso l’U.O.C. dove ha svolto le funzioni di direttore dal 23 settembre 2016 al 12 ottobre 2017”.
Vorremmo capire dal Commissario straordinario Gervaso Venuti, qual è il meccanismo è la sostanza della deliberazione n. 596 del 2 novembre scorso che nomina direttore facente funzioni del reparto Cardiologia e Utic dell’ospedale un medico proveniente dall’ospedale di Licata. La domanda merita risposta, soprattutto alla città, al sindaco, al Comitato civico per la Sanità, tenendo presente che il commissario Venuti ha avuto un incontro a Palazzo di Città con tali rappresentanti. Merita risposta perché proprio in Cardiologia e Utic di Sciacca c’è un cardiologo con quasi 33 anni di esperienza, col giudizio massimo di ottimo, con l’esperienza accumulata, con l’impegno profuso a riorganizzare i reparti e a renderli di notevole efficienza.
Forse è il caso, considerato l’impressione di uomo mite e disponibile all’ascolto che ha offerto con la sua venuta a Sciacca, che il commissario Venuti rilegga bene la sua determinazione, ma soprattutto legga bene le valutazioni effettuate da un dal direttore del Dipartimento Emergenza del San Giovanni di Dio rispetto ai due candidati, i cardiologi Dulcimascolo e Ciotta. Se 33 anni di servizio hanno un peso relativo, rispetto allo stesso giudizio di “ottimo”, qualcosa deve essere successo per posizionare un ruolo nella struttura ospedaliera che proviene da altra parte della provincia.
Sono interrogativi che sorgono, come per il caso di Ortopedia, dove il responsabile è stato scelto da Agrigento. Come al Pronto soccorso, dove il responsabile proviene da Palermo. Sarebbe gravissimo per l’immagine dell’ospedale di Sciacca far passare la convinzione che all’interno della struttura non ci siano professionalità all’altezza. A ciò non crediamo.
Questo giornale, ha pubblicato nel giorno della visita di Venuti a Sciacca, un editoriale dal titolo “Venuti non faccia come Ficarra”. Quest’ultimo era noto per il suo carattere al peperoncino, ma uno scivolone come riportato sopra, siamo certi, l’avrebbe evitato.
Filippo Cardinale