CAPODICASA-MARINELLO: ACCORDO SU COSA FARE DELLA BANCA CORDONALE DI SCIACCA

Discussione congiunta ieri alla Camera dei Deputati di una interpellanza presentata dall’onorevole Angelo Capodicasa e di una interrogazione presentata dal deputato Giuseppe Marinello riguardante le misure a favore della banca del sangue del cordone ombelicale di Sciacca.

Il deputato del Pd, dopo aver illustrato la vicenda giudiziaria ha ricordato che la direzione sanitaria dell’ex azienda ospedaliera di Sciacca aveva deciso, utilizzando dei fondi pari a circa 12 milioni di euro, di realizzare una nuova area di stoccaggio che avrebbe dovuto consentire l’ulteriore accumulo di altre 70 mila sacche. Ora, gli studi scientifici, hanno evidenziato che in Italia, per il fabbisogno nazionale, sono necessarie non più di 50-60 mila sacche per tutto il territorio nazionale per cui risulta strano, ha dichiarato Capodicasa, che si sia autorizzata la realizzazione di una mega struttura assolutamente inutile che avrà, e ha attualmente, una ripercussione finanziaria sulla intera Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, che oggi è stata unificata, per un costo di 120 mila euro al mese più 30 mila euro per le spese di gestione.

A nostro avviso, ha dichiarato Giuseppe Marinello, continuare a perseverare nella raccolta di cordone ombelicale quando quella banca ha già circa 22, 25 mila cordoni e gran parte degli stessi non sono assolutamente stati esaminati, valutati e indicizzati, rappresenta un notevole spreco, perché già ad oggi ben l’8 per cento delle tipizzazioni dimostrano la sovrapponibilità delle stesse. Secondo Marinello e Capodicasa, le risorse andrebbero indirizzate e finalizzate ad una valutazione, ad una vera e propria bancabilità di quanto finora si è riusciti ad immagazzinare e conoscere materialmente e realmente cosa oggi è in possesso della banca del cordone ombelicale e, quindi, renderlo fruibile non soltanto ai pazienti della regione siciliana, ma anche ai pazienti italiani e del mondo.

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