Capitale della cultura 2025, Agrigento ce l’ha fatta
AGRIGENTO- Agrigento è Capitale della cultura 2025. Agrigento ha avuto la meglio su Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).
”Questi progetti – ha detto il direttore della giuria Davide Maria Desario ad inizio cerimonia – non meritano di andare dispersi, ma anzi vanno aiutati e supportati nella maniera che il Ministero riterrà più opportuna”.
“E’ nelle città medio piccole che troviamo quella autenticità più profonda dell’essere italiani”, ha aggiunto il ministro Sangiuliano prima della proclamazione, annunciando che dall’anno prossimo, oltre ai titoli di Capitale del libro e Capitale della cultura, sarà istituito il titolo di Capitale italiana dell’arte contemporanea. “Anche per le città che non saranno Capitale italiana della cultura 2025 – ha aggiunto – troveremo il modo affinché i valori, le identità, le ricchezze che hanno espresso nei loro progetti, possano trovare un qualche momento di realizzazione”.
Nei giorni scorsi, ad illustrare il dossier di candidatura e a rispondere alle domande della commissione esaminatrice a Palazzo Venezia a Roma erano stati il sindaco Franco Miccichè; il progettista Roberto Albergoni; il presidente del Consorzio Universitario Antonino Mangiacavallo; Teresa Fiore, docente Montclaire università del New Jersey, Margherita Orlando coordinatrice progetto archeologia pubblica Agrigento/Tunisi; Florinda Saieva fondatrice Farm Cultural Park Favara; Gaetano Galvagno; Costantino Ciulla, assessore comunale di Agrigento; Pasquale Seddio docente università Bocconi e Letizia Casuccio, direttore generale Coopculture.
Tante le domande rivolte alla delegazione, soprattutto per conoscere la solidità economica del progetto dato che una buona parte sarà coperto con fondi del Comune derivanti dall’imposta di soggiorno.