Cantiere Parf a rischio stop, il Pd alla coalizione di centrodestra: “Dei veri problemi della città se ne fregano”
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SCIACCA. Il rischio di blocco del cantiere dei lavori della rete fognaria di Sciacca ulteriore tema di polemica politica in città. Ad accendere la miccia questa volta è il coordinamento cittadino del Partito Democratico con una nota forte e critica nei confronti della coalizione di opposizione all’amministrazione comunale. Il tema è quello della concreta possibilità che tutti i lavori che sono gestito dal commissario nazionale della depurazione (e quindi anche quelli di Sciacca) siano bloccati a causa del mancato rinnovo dell’incarico o proroga di quello precedente. L’impresa che esegue i lavori a Sciacca ha detto chiaramente che senza l’aggiornamento, che non viene fatto perchè non c’è nessuno che al momento può firmare, non arrivino gli importi di denaro inseriti nel contratto e si fermi il cantiere. C’è un evidente ritardo del governo nazionale che deve individuare le persone a cui affidare tale incarico (fisiologica discussione interna di spartizione tra le forze politiche che sta però andando troppo per le lunghe) oppure fare una proroga a quelli che lavorano da due anni.
“Ci saremmo aspettati oggi una presa di posizione dei rappresentanti delle forze politiche che sostengono il governo meloni a Roma e governo Schifani a Palermo, in difesa della città che dicono di amare tanto – si legge in una nota del Pd – ci saremmo aspettati una levata di scudi contro un governo nazionale che, essendo troppo impegnato a litigare per spartirsi incarichi e poltrone, se ne strafrega se lavori importanti, come il completamento della rete fognante di Sciacca, rischiano di bloccarsi, chissà per quanto tempo. Ci saremmo aspettati che quegli stessi consiglieri comunali, così bravi a puntare il dito contro, dispensando a destra e a manca patenti di autorevolezza, di capacità di tenere relazioni istituzionali, dall’alto della loro supposta capacità, questa volta puntassero il dito verso i loro referenti palermitani e romani, pretendendo rispetto e risposte verso la nostra città e verso chi vive situazioni di grave disagio strutturale.
Non hanno fatto nulla di tutto questo, chiudendosi a riccio in un imbarazzante silenzio, figlio della evidente difficoltà di trovare giustificazioni a una situazione difficile. Evidentemente non è nel DNA delle forze di governo di destra alzare la voce contro i propri referenti nazionali e regionali. E allora non possiamo che auspicare che Giorgia Meloni, Matteo Salvini e quel Maurizio Lupi, nuovo sodale del presidente del Consiglio comunale, nel suo interminabile girovagare per tutto l’arco costituzionale si rendano conto che i loro litigi e la loro fame di poltrone porta intere comunità a morire di inedia.
Auspichiamo che da Palermo e da Roma giungano buone notizie e che il futuro della nostra città venga salvaguardato al di sopra di ogni altra bega politica. Soprattutto auspichiamo che i consiglieri di opposizione abbiano la capacità di distinguere la loro appartenenza politica dal loro ruolo di classe dirigente della città; che sappiano per una volta fare prevalere il bene comune e schierarsi al fianco del Sindaco, nel chiedere che il bisogno di sviluppo di questa nostra comunità prevalga sulle beghe politiche”.
Giuseppe Recca