Cancelleri lascia il M5S e abbraccia Forza Italia
La coerenza politica non è certo il punto di forza del geometra Giancarlo Cancelleri, che da noto sconosciuto ha trovato la ribalta come fondatore dei grillini in Sicilia prima e poi come vice ministro.
Ma evidentemente anche come ghiotto di potere. Due volte candidato alla presidenza della Regione, ex viceministro ai Trasporti nel secondo governo Conte e sottosegretario alle Infrastrutture. Da oggi è il “volto nuovo” di Forza Italia, l’ospite più atteso alla convention azzurra dopo il suo divorzio dal M5S che in Sicilia ha contribuito a fondare: inappuntabile in giacca e cravatta e con un atteggiamento di chi in quell’ambiente ci ha sempre vissuto.
Ormai i tempi delle polemiche di Cancelleri con il centrodestra sembrano lontani anni luce: «Probabilmente in passato ho fatto valutazioni errate – ammette – chi non cambia mai idea non cambia mai nulla. Oggi mi rendo conto che c’è una famiglia di valori che mi può accogliere. Nonostante abbia espresso parole dure anche nei confronti di Schifani durante la campagna elettorale per le regionali, lui ha voluto andare oltre tributandomi un gesto di affetto e di stima. Queste cose le ho apprezzate. Non rinnego la mia militanza in un movimento che ha fatto parte della storia democratica del Paese. Ma oggi non mi appartiene più, sono contento di avere aderito in Forza Italia e adesso comincio a lavorare».
La coerenza politica non sembra essere più un valore. Ci sono tanti casi. Lo ha capito anche il politico nisseno, colui che doveva aprire le stanze del potere come una scatoletta di tonno. Ma dentro la scatoletta, Cancelleri ha trovato il gusto del potere. E l’ha richiusa.