CAMPIONE: “PRONTI A CEDERE LE QUOTE. LA CONVENZIONE NON PREVEDE IL GESTORE PUBBLICO”. RIMBORSI DA CAPOGIRO
“Ci sono società non italiane interessate ad entrare nel settore della fornitura del servizio idrico. Non appena si concretizzeranno alcune possibilità che, attualmente, sono in cantiere cederemo le nostre quote”. Lo ha detto oggi il presidente della Girgenti Acque in un’intervista al quotidiano La Sicilia.
Due giorni fa l’Ati ha avviato la procedura di valutazione di eventuali inadempienze da parte del gestore idrico. Procedura che, secondo le intenzioni dell’Ati, dovrebbe portare alla risoluzione del contratto. “Ci notificheranno questo, dicono loro, lungo elenco di inadempienze e valuteremo – spiega il presidente Campione – . Ad oggi non esiste un’attività che ci è stata segnalata e che non abbiamo realizzato. La domanda è: se abbiamo commesso degli errori o delle inadempienze perché non mi sono state contestate dall’Ambito o dall’assemblea prima di oggi?”. Per
Per quanto riguarda l’eventuale risoluzione, Campione ha detto: “Ci difenderemo nelle sedi opportune, ma va precisato che non solo Girgenti Acque rimarrebbe il gestore nella fase di transizione ma la normativa nazionale non prevede la possibilità che si passi alla gestione in house del servizio– spiega, sempre secondo quanto riporta il quotidiano La Sicilia, il presidente della Girgenti Acque Marco Campione, – . Bisognerà comunque affidare il servizio a privati tramite bando e la società, se ci saranno le condizioni, parteciperà alla gara. Bisogna dire, inoltre, che abbiamo speso delle somme che ci devono essere rimborsate. Per fare un esempio: abbiamo speso 14 milioni di euro per progetto dei contatori. Devono essere rimborsati subito, indipendentemente dalle questioni della rete idrica”.