Caltabellotta: muore a 47 anni nell’incendio divampato in casa: prima riesce a salvare le figlie e l’anziana madre

Ancora da capire le cause del rogo. Oltre alla madre era presente anche il padre della vittima. Il sindaco Biagio Marciante: “Una famiglia tranquilla e felice. Non doveva finire così”

SCIACCA. Una tragedia ha sconvolto il piccolo centro di Caltabellotta. Un uomo, Salvatore Benfari, di 47 anni, è morto carbonizzato. Nell’abitazione dei genitori della vittima è divampato, per cause ancora non chiare, un violentissimo incendio. Il caltabellottese, che lavorava come saldatore in un comune del nord Italia e che da qualche mese era tornato nel suo paese natale, ospite dei familiari, era riuscito a mettere in salvo moglie e figli, aiutandoli a lasciare lo stabile. L’anziano padre invece ha portato fuori dall’abitazione la moglie, una settantenne che è rimasta gravemente ustionata. Sulla tragedia è stata aperta un’indagine condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca.

Non doveva finire così, stentiamo ancora a crederci. L’intera comunità è sconvolta, sotto choc, ci stringiamo alla famiglia in questo momento di profondo dolore”. A dirlo all’Adnkronos è il sindaco di Caltabellotta, Biagio Marciante, tra i primi ad accorrere in via Roma dove è morto Salvatore Benfari. “A dare l’allarme sono stati i vicini – racconta il primo cittadino -. Le fiamme erano alte e il fumo usciva dalle finestre. In tanti si sono prodigati a dare una mano in qualche modo. Purtroppo per Salvatore non c’è stato nulla da fare”. L’uomo, forse colto da un malore, non è riuscito più a uscire dalla palazzina ed è stato avvolto dalle fiamme. I vigili del fuoco hanno trovato il suo corpo carbonizzato. “Era un operaio altamente specializzato – aggiunge il primo cittadino – aveva lavorato in diverse cantieri nel nord Italia e poi da un anno era tornato a Caltabellotta. Una storia comune a tante altre famiglie di emigranti. Una famiglia tranquilla e felice. Non doveva finire così”.