CALCESTRUZZI BELICE, LA CGIL ATTENDE LA SENTENZA DEL 2 FEBBRAIO E INVITA ALLA MOBILITAZIONE

Il prossimo 2 febbraio la corte di Appello di palermo si pronuncierà sul ricorso presentato dall’ANBCS contro la sentenza del Tribunale di Sciacca che ha dichiarato il fallimento della Belice Calcestruzzi. 

Il contendere che ha promosso l’istanza di fallimento è la somma di 27.300 vantata dal colosso internazionale degli idrocarburi, l’Eni. 

La Cgil, vicina ai lavoratori sin dai primi momenti della vicenda sfociata poi nei licenziamenti di 11 lavoratori, invita tutti a non mollare e sostenere la questione insieme a quanti già sono stati vicini,  l’amministrazione comunale ed il civico consesso di Montevago, i parlamentari nazionali Moscatt, Capodicasa, Iacono, Mattiello,  i sindaci di tutto il Belìce, la chiesa di Montevago ed il Cardinale Montenegro, don Luigi Ciotti, i lavoratori della Calcestruzzi Ericina e quelli della Inerti srl.

“In queste settimane- dicono Raso e Baglio- siamo stati con i lavoratori che, malgrado il licenziamento, hanno presidiato l’azienda e cercato in ogni modo di non far spegnere i riflettori su questa loro incredibile vicenda”.

Per la Cgil, “non ha senso e non è il momento di pensare a “piani B”: il piano dev’essere uno solo, ristabilire la giustizia rispetto ad una sentenza ingiusta ed assurda. Noi saremo lì ad attendere il verdetto, ma vorremmo che, insieme a noi, ci fossero tutti quelli che hanno desiderato la conclusione positiva di questa vicenda. Chiediamo a tutti di sostenerci, di attendere con noi, di testimoniare con la loro presenza che lo Stato ha un’occasione per ritrovare la credibilità perduta e che occorre restituire a questi 11 lavoratori, alle loro famiglie ed alla comunità di Montevago la certezza di un lavoro dignitoso”.

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