BUSCEMI (CGIL): “LA SANITA’ AGRIGENTINA RISCHIA DI DIVENTARE INGOVERNABILE”

Niente concorsi, si va avanti con contratti di qualche mese. I disservizi aumentano sempre più. A sciacca il laboratorio di analisi cliniche rischia l’orario ridotto

“Mentre a Palermo discutono nell’agrigentino la sanità rischia di diventare ingovernabile”. E’ il segretario della FP CGIL agrigentina Alfonso Buscemi che interviene sulle inefficienze del Governo regionale che non riesce a sbloccare i concorsi costringendo i lavoratori alla lotta per accaparrarsi un contratto di qualche mese.

“ Non si può governare una Azienda che ha il dovere istituzionale di garantire il diritto alla salute con il blocco delle assunzioni che dura da un paio di decenni – continua Buscemi – costringendo l’azienda Sanitaria Provinciale a contratti di durata mensile o di pochi mesi per reperire il personale necessario, abbiamo denunciato più volte il danno che si fa ai cittadini con personale insufficiente e demotivato, con cadute nefaste sulla qualità dei servizi; inoltre, va ricordato che certe professionalità non nascono con qualche anno di studio ma completate attraverso una formazione sul campo e tanti anni di esperienza. Invece, dalle nostre parti, dopo tutta questa fase di investimento sulle risorse umane ( quindi, anche economiche) si assiste alla partenza di tanti bravi professionisti che emigrano per avere un posto di lavoro stabile o semplicemente un posto di lavoro”.

A scatenare la protesta della FPCGIL è stata la preoccupazione dell’ASP di Agrigento di non incappare in eventuali sanzioni da parte del Tribunale a cui potrebbero ricorrere i lavoratori che possano vantare un contratto di lavoro superiori ai 36 mesi e quindi non ha rinnovato i contratti a chi si trovasse in queste condizioni.

“ Non si può assistere alle lotte tra i bisognosi di chi ha un contratto e non lo vede rinnovare e chi è disoccupato e ne vorrebbe uno – conclude Alfonso Buscemi – è ora che l’Assessore Borsellino decida se lavorare per dare soluzioni definitive alla tante carenze della sanità a cominciare dal personale oppure, tragga le conclusioni rispetto ad una politica fallimentare che non solo non sposta la sanità a casa dei malati come si predicava qualche anno fa ma, andando avanti di questo passo, non si troverà più la sanità neanche dentro gli ospedali”. Intanto, è stato chiesto un incontro urgente per valutare la possibilità di prorogare i contratti in scadenza nei prossimi giorni.

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