BURGIO, ANNULLATA DELIBERA PER CONFLITTO DI INTERESSE. OPPOSIZIONE: “DIMISSIONI ASSESSORE”

Dopo la denuncia da parte dei consiglieri comunali di opposizione del Gruppo consiliare “Coltiviamo le Idee”, Domenico Arrigo, Vincenzo Galifi e Calogero Piazza, la giunta municipale in data 12 luglio, con delibera n. 187, ha annullato in autotutela la precedente deliberazione n. 92/2019 del 29 marzo 2019 avente per oggetto “Integrazione somme di cui alla deliberazione di G.M. n. 303/2018 per spese relative alla rimozione detriti provenienti da frane e materiale vario depositatosi lungo le strade comunali a seguito del nubifragio del 3 nov 2018”. Una integrazione di somme di circa 30 mila euro.

Presente in giunta, il 22 novembre scorso c’era anche l’assessore Vincenza Turrisi, sorella del titolare della ditta alla quale sono state destinate parte delle somme, che ha approvato la delibera.

Una presenza che ha indotto i tre consiglieri comunali Domenico Arrigo, Vincenzo Galifi e Calogero Piazza ad evidenziare l’inosservanza dell’articolo 78 del TUEL che contempla in modo chiaro e puntuale, non lasciando spazio ad eventuali interpretazioni, il principio di astensione per gli amministratori dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di parenti e affini fino al quarto grado.

Venerdì scorso, 12 luglio, la giunta municipale, assente l’assessore Vincenza Turrisi, ha deliberato l’annullamento in autotutela della delibera oggetto di contestazione da parte dei consiglieri Domenico Arrigo, Vincenzo Galifi e Calogero Piazza, facendo riferimento, appunto, all’articolo  78 del TUEL. La delibera è stata annullata in autotutela e resa immediatamente esecutiva.

Adesso, Domenico Arrigo, Vincenzo Galifi e Calogero Piazza, hanno inviato al Sindaco, al segretario comunale, al consiglio comunale e agli assessori, una lettera con la richiesta di dimissioni dell’assessore Vincenza Turrisi. In buona sostanza, evdienziano come “nella vicenda de qua è emerso un comportamento contrario alle più elementari regole di gestione ottimale della cosa pubblica”.

Filippo Cardinale