BRUNETTO LANCIA LA GRANDE COALIZIONE, SCURDAMMOCE ‘O PPASSATO
Ormai è evidente che a Sciacca la politica è fuori controllo, ha perso la bussola, la rotta. C’è un clima di grande confusione. Le opposizioni che hanno all’interno una evidente crisi “d’insieme” che si palesa con le dichiarazioni di Pasquale Bentivegna che alza bandiera rispetto alla sfiducia del sindaco. Alessandro Curreri che è in palese contrasto con Teresa Bilello e sulla mozione di sfiducia non ha apposto la firma per vari motivi.
Paolo Mandracchia che si cela dietro un’indipendenza dalla maggioranza e non si sbilancia sulla sfiducia pur essendo stato azzerato in malo modo. Non c’è dubbio che la posizione di oggi di Pasquale Bentivegna rende tutto più difficile e arduo dal punto di vista numerico.
Ma è singolare pure ascoltare il sindaco che accusa le opposizioni di non avere i numeri per approvare la sfiducia, mentre dimentica che lei non ha i numeri per governare la città.
In tale contesto di confusione, oggi c’è un post di Carmelo Brunetto che inneggia alla grande coalizione e rilancia idee che sono da tempo nella testa di Nuccio Cusumano e in chi comincia a pensare alle prossime elezioni. In verità, è abbastanza evidente che nelle espressioni traspare lo stile inconfondibile di Nuccio Cusumano.
“Stiamo vivendo una delicata fase politico amministrativa che ha generato uno stallo politico istituzionale senza precedenti”, scrive, chiosando che “la politica fatica (ed ha faticato) molto a dare delle risposte, ma noi siamo fermi, da un mese, a parlare di mozione di sfiducia”. Sempre Brunetto scrive che “non possiamo continuare ad essere gli uni contro gli altri armati per anacronistici steccati di antiche rivalse e mai cessate ostilità, perché chi ne paga le conseguenze è solo la nostra città e i nostri concittadini”.
“Basta”, scrive. In verità a dire basta è la città stufa di un teatrino politico mai sceso così in basso. Nel suo post, Brunetto sembra aprire gli occhi e scrive: “Oggi devono essere assunte decisioni importanti che riguardano problemi ed emergenze di ogni tipo, che consolidano un quadro di fragilità sociali, strutturali e di progetto che ha, anche, compromesso la ripartenza di significative risorse per il nostro futuro”.
Suggerisce una ricetta: Oggi è necessaria una elaborazione di idee per il futuro da incastrare in percorsi di pensiero e di valore”. Per l’ex assessore, dimessosi dopo la frattura tra Nuccio Cusumano e Francesca Valenti, “risulta prioritaria la ricerca di soluzioni condivise, con una solida ed essenziale base programmatica con scelte ed iniziative che rimuovono l’infelice stallo delle terme, dell’apertura del Cansalamone e alla rimozione dei rischi connessi alla realizzazione dell’impianto di biomasse che tanto preoccupa la città”.
Insomma, per Brunetto necessita “una visione politica nuova, che offra la bussola di orientamento per prendere scelte di ampio respiro, con la stella polare di evitare traumi indicibili alla nostra città e ai cittadini tutti. Tutto ciò può essere recuperato con una nuova missione; una missione che abbatta gli steccati di cui sopra e alimenti un campo largo di nuove condivise responsabilità”.
Ed ecco l’idea della grande coalizione: “Oggi, con ancora più forza, vi è la necessità di aprire a rappresentanze consiliari responsabili che abbiano a cuore le sorti della nostra città. Mettere al centro la città è l’unico obiettivo serio da perseguire, ignorando insulti, offese, tatticismi di troppo”.
La gente saccense si chiede senza dubbio: ma chi crea le divisioni, le offese, le crisi politiche, se non la politica stessa e chi la rappresenta? C’è aria di volemose bene, come a dire chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…Chi ha dato, ha dato, ha dato…Scurdámmoce ‘o ppassato.
Filippo Cardinale