Botti di fine anno a Sciacca: no nel 2022 si nel 2023. Protestano Lav e Scout

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SCIACCA. Non sono soli i volontari della LAV di Sciacca a  manifestare una netta contrarietà alla scelta fatta dal Comune di Sciacca di proporre per l’ultimo dell’anno i fuochi d’artificio. Una decisione in controtendenza alla fine del 2022, quando la stessa amministrazione cancellò dal programma degli eventi natalizi i botti proprio per tutelare gli animali, sottoposti ogni volta a stress che può causare gravi danni alla loro salute.

Insieme alla LAV ci sono anche i due gruppi scout Agesci Sciacca 1 e Sciacca 2, formati dai ragazzi di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni, evidentemente molto più sensibili rispetto agli adulti.

I botti di fine anno costeranno 12 mila euro prelevati dall’imposta di soggiorno. Ma al di là dei costi che a prima vista appaiono elevati, sorprende che la scelta adottata dalla giunta comunale sia stata avallata dall’assessore Agnese Sinagra, fino ad oggi molto sensibile alle iniziative contro il randagismo e in favore degli animali domestici. E sorprende che anche un altro assessore, vicino al mondo scout come Salvatore Mannino, abbia anche lui dato il via libera ai fuochi d’artificio.

La LAV sta protestando in modo netto ed ha pure promosso ujna raccolta di firme per dire di no ai botti di Capodanno pallo scopo di salvaguardare il benessere degli animali e delle persone.

Già lo scorso 16 dicembre, durante un incontro che si è tenuto nella villetta comunale del quartiere di San Michele gestita dall’associazione culturale “Mura di Vega”, le volontarie e gli scout hanno lanciato congiuntamente un messaggio di sensibilizzazione per la protezione degli animali che ogni ultima notte dell’anno rimangono terrorizzati dai botti, insieme ad alcune persone più fragili.
La Lav di Sciacca per l’occasione ricorda come molti Comuni italiani, nei giorni precedenti al Capodanno, emanino apposite ordinanze per dire “no ai botti.

Giuseppe Recca