BONIFICA TORRENTI: DA 16 MESI 1.155.000 EURO PER SCIACCA GIACCIONO NEI CASSETTI

Siamo costretti a prendere in prestito il titolo di un romanzo di successo di Gabriel García Márquez, Cronaca di una morte annunciata. Dobbiamo solo sostituire  morte con tragedia. I danni causati dalle fortissime piogge di questi ultimi giorni sono frutto, certamente, di un clima impazzito a causa della mano dell’uomo.

Ma non c’è dubbio, però, che la mano dell’uomo aiuta molto anche ad alzare il freno a  procedure d’urgenza come il piano ex OCDPC 458/2017 contenenti interventi definiti “indifferibili, urgenti e di pubblica utilità”. Insomma, un piano di interventi urgenti a tutela del territorio e dei suoi abitanti si perde nei lacci della burocrazia.

E’ giusto da parte del nostro giornale esporre la narrazione che riguarda la nostra Sciacca, ciò che si è stanziato, ciò che non si è fatto. Nella consapevolezza che le responsabilità saranno rimbalzate da una parte all’altra del tavolo, come nel gioco del ping pong. E i 16 mesi trascorsi infruttuosamente non serviranno da stimolo per comprendere dove risiedono le responsabilità di chi ha consentito che i torrenti rimanessero pericolosi nonostante ci fosse oltre un milione di euro pronti per essere spesi per la loro bonifica.

Iniziamo dalla tragica data del 25 novembre 2016, quando un violento nubifragio mise in ginocchio Sciacca provocando danni ingenti, anche la scomparsa di un nostro cittadino investito dalle acque furiose. La Protezione Civile della Regione Sicilia finanziò i primi interventi urgenti consequenziali al nubifragio del 25 novembre 2016.

Per Sciacca sono stati stanziati i seguenti fondi a seguito del nubifragio:

375.000 euro per il torrente Bagni per la sistemazione spondale e pulizia del torrente;

200.000 euro per il torrente Bellapietra per la sistemazione della foce, per la riduzione dei rischi idraulici residuali a seguito dell’evento meteorologico;

90.000 euro per il torrente Baiata per la sistemazione del ponticello strada Raganella insistente sul torrente Baiata;

490.000 euro per il torrente Cansalamone per interventi di pulizia e realizzazione di vasca di calma a servizio dello stesso.

Dunque, da oltre un anno (1 giugno 2017) sono pronti 1.155.000 euro per gli interventi sopra citati. Il tempo passa, i pericoli rimangono, come rimangono pieni di detriti i torrenti presenti su Sciacca e a tutti noti per la pericolosità frutto della mancata manutenzione e pulizia.

Addirittura, si rischia di perdere i finanziamenti e nel novembre 2017 (un anno fa) la Protezione Civile regionale sollecita e diffida il Comune di Sciacca a compiere gli atti di competenza.

Ricordiamo ai nostri lettori che si parla di interventi “indifferibili, urgenti e di pubblica utilità”.

Il 20 aprile scorso, la Protezione Civile regionale scrive al sindaco del Comune di Sciacca. La missiva termina così: “si invita la S.V. a comunicare , entro e non oltre giorni cinque dal ricevimento della presente, i nominativi del personale a cui il Soggetto attuatore (La Protezione Civile) vorrà conferire l’incarico di R.U.P. (Responsabile unico del procedimento)  e del personale interno dell’Amministrazione a cui affidare gli incarichi di progettista, direttore dei lavori, coordinatore della sicurezza, geologo, ovvero comunicare la mancanza di personale.

Il 25 maggio scorso il Comune di Sciacca al Dipartimento della Protezione Civile risponde che l’ente “non dispone di figure professionali da voi richieste all’interno del personale a nostra disposizione”.

Ecco quel famoso tavolo da ping pong cui abbiamo fatto cenno. E’ trascorso oltre un anno e siamo allo scambio di letterine. Nel frattempo, Sciacca è stata colpita violentemente dai nubifragi. I torrenti Cansalamone, San Marco, Foce di Mezzo, Baiata, Bagni, erano rimasti intasati di detriti dal nubifragio del 25 novembre 2016. Ciò ha reso ancora più difficoltoso il deflusso delle acque dei torrenti. I danni si sono replicati, le esondazioni anche. Mentre Comune e Protezione Civile regionale si scambiamo missive, Sciacca è in ginocchio.

Noi del Corrieredisciacca.it abbiamo realizzato diversi reportage sulla pericolosità dei torrenti rimasti privi di manutenzione. Pubblichiamo i link per agevolare i nostri lettori alla lettura, alla memoria. Compito, questo, che in verità dovrebbe stimolare anche altri ad un approfondimento per ricercare le evidenti responsabilità, negligenze, omissioni.

Il tempo passa, la natura si ribella; non tutto, però, è solo ribellione naturale. C’è quella mano dell’uomo che si manifesta in vari modi, anche con negligenza e incoscienza, ribellandosi al buon senso, al proprio dovere.

Nella foto di copertina, un canale di sfogo all’incrocio per la Foggia. Tale situazione è da due anni così. Lo abbiamo segnalato diverse volte, senza risultato. Anche ieri mattina era così.

Filippo Cardinale

ECCO ALCUNI LINK DEI NOSTRI REPORTAGE SULLA PERICOLOSITA’ DEI TORRENTI INTASATI:

8 SETT 2017

QUEI TRE TORRENTI CHE FANNO PAURA. TUTTI ANCORA INTASATI DI ARBUSTI E DETRITI

27 NOV 2017

MESSA IN SICUREZZA TORRENTI: FONDI OK, MA TEMPI LUNGHI

14 OTT 2018

ALVEI INTASATI: RISCHIO ESONDAZIONI FOCE DI MEZZO, SAN MARCO E CANSALAMONE: (fotogallery)

23 OTT 2018

TORRENTI CANSALAMONE, FOCE DI MEZZO E SAN MARCO. INTERROGAZIONE DI SANTANGELO

23 OTT 2018

TORRENTI CANSALAMONE, FOCE DI MEZZO E SAN MARCO: BOMBE AD OROLOGERIA

29 OTT 2018

PULIZIA LETTO FIUME BELICE IN CORSO. ED I TORRENTI DI SCIACCA ?


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