Bongiorno (IV) sferra l’attacco al Pd: “Non accettate che l’unico vostro deputato regionale sia un democristiano”
AGRIGENTO. Il portavoce agrigentino di Italia Viva, Giorgio Bongiorno, si toglie un sasso dalla scarpa per attaccare duramente il Pd, ma soprattutto quella parte del partito che già è stata oggetto di una nota, firmata da oltre 80 tra sindaci, assessori, consiglieri comunali e dirigenti, di tantissimi Comuni agrigentini. Una nota inviata anche al segretario nazionale del Pd, Zingaretti, con la quale lamentano una gestione dei congressi cittadini svolta con metodi che ritengono irregolari.
“Cari amici del Partito democratico- scrive Bongiorno- a ormai quasi un anno di distanza riassistiamo al solito teatrino sul tesseramento e sul congresso. Anche quest’anno vi abbiamo osservato attentamente e abbiamo deciso di scrivervi nuovamente. Vedete, il nostro è un piccolo partito, “ un partitino dal 2%“ – direbbe qualcuno – “tanto rumore e pochi voti. Ma non vi nascondiamo che in questa nostra giovane casa si vive bene, forse davvero non ci sono troppi voti, ma vi assicuriamo che ci sono tante idee e contenuti”.
Bongiorno rimarca che “abbiamo imparato a batterci per quello in cui crediamo, a tutti i livelli, Renzi chiaramente apre la strada, regalandoci promettenti nuovi scenari. Questa è la dimostrazione che vale ancora la pena scommettere sulle idee e non sui sondaggi, anche quando queste ci costano non pochi sacrifici, come dimostra il felice esito del governo Draghi”.
Poi, Bongiorno passa all’attacco. “Voi, invece, ancora vivete con la nostalgia del vecchio grande partito che siete stati, ostinati a non accettare che è necessario un cambiamento, prima di tutto dentro di voi”. Nel mirino di Bongiorno c’è il deputato saccense Michele Catanzaro. “Il vostro problema- scrive Bongiorno- crediamo di averlo compreso, non sopportate chi ce la fa, non accettate che l’unico vostro deputato regionale sia un Democristiano”. Ma l’attacco è rivolto anche al candidato alla segreteria provinciale del Pd. Bongiorno ribadisce anche che il malessere del Pd, o almeno della gran parte di militanti, amministratori e dirigenti, stia nel fatto che “il vostro prossimo segretario provinciale possa essere il rampollo più brillante della più democristiana delle famiglie saccensi”.
Altro duro attacco: “Crediamo che questo sia uno dei vostri peggiori difetti, epurare chi è diverso da voi, così come a suo tempo fu fatto con Matteo Renzi, anche questa volta festeggereste il fallimento del leader locale del vostro partito”.