Bollette Aica, Comuni morosi. Ma non per scelta
Mentre il consiglio di amministrazione di Aica continua a lanciare appelli con cui invita gli agrigentini titolari di utenza domestica a pagare la bolletta riferita ai consumi del mese di agosto e portare denaro fresco nelle casse del nuovo gestore, emerge che i primi utenti morosi sono proprio i Comuni soci, titolari di utenze riferite a uffici, scuole e ogni altro edificio pubblico che dispone di un contratto di erogazione idrica.
L’importo complessivo di tali servizi ammonta a 370 mila euro, un centinaio dei quali in capo ai Comuni più grandi, Agrigento, Sciacca, Licata e Canicattì. Morosi non certo per scelta, difficile immaginare che gli amministratori comunali non sollecitino gli uffici a predisporre i pagamenti nei confronti dell’Azienda che loro hanno fortemente voluto per dare una svolta al servizio idrico.
Il problema è quello arcinoto delle lungaggini burocratiche, aggiunto alle difficoltà finanziarie degli enti locali, alla mancanza dei bilanci, all’obbligo di pagare i fornitori attraverso un ordine cronologico. I ritardi delle pubbliche amministrazioni nel pagamento dei fornitori non sono una novità ed è quello che sta accadendo per il servizio idrico. I termini di legge di 30 giorni sono chiari, ma la gran parte dei Comuni italiani non li rispetta e spesso si va oltre i due mesi per saldare le fatture di beni e servizi.
La “difesa d’ufficio” arriva dal presidente dell’Assemblea dei sindaci di Aica e sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza: “Ci troviamo di fronte ad una realtà su cui non possiamo intervenire – ci dice – i tempi della pubblica amministrazione sono quelli noti, personalmente abbiamo cercato di accelerare, il mio Comune ad esempio già la prossima settimana pagherà la propria bolletta che è di 2 mila euro. Stiamo cercando di fare il massimo, l’Aica sta operando solo con gli incassi delle bollette degli utenti, tutto sommato la società sta lavorando con equilibrio, c’è ancora tanto da fare e lo sappiamo”. Nella scorse ore i sindacati Cgil, Cisl e Uil avevano rivolto un appello ai Comuni affinchè paghino in fretta le fatture dei consumi idrici.
Giuseppe Recca
Tratto dal quotidiano LA SICILIA