Blitz “Mosaico”, determinanti le intercettazioni e video. “La pericolosità del gruppo è ancora attuale” (video)
AGRIGENTO. Nel corso della conferenza stampa di stamane, sono stati illustrati i particolari dell’operazione “Mosaico” che ha portato all’arresto di sette persone. I fatti riguardano il duplice omicidio accaduto a Favara la sera del 23 maggio del 2017 quando, in via Torino a Favara, ci fu un’autentica “pioggia” di fuoco e furono uccisi Nocotra e Distefano.
“Ci saranno ulteriori sviluppi investigativi – ha detto il questore di Agrigento Rosa Maria Iraci -. La prova si può formare in dibattimento, possono uscire altri collaboratori di giustizia. Questi episodi hanno creato un creato un particolare allarme sociale. Non è casuale che si trovano le pistole, illegalmente detenute, nelle abitazioni. Questo significa che la pericolosità del gruppo è ancora attuale sia qui che a Liegi. L’importanza dell’operazione – ha chiarito il questore di Agrigento – non è tanto per il numero degli arrestati, quanto sulla pericolosità del gruppo e l’allarme sociale che avevano generato, tanto da stimolare indagini seguite tassello per tassello”.
“Gli arresti sono stati eseguiti esclusivamente per il duplice tentato omicidio nei confronti di Maurizio Distefano e Carmelo Nicotra”, ha detto il dirigente della Squadra Mobile. Per quanto riguarda Michelangelo Bellavia, durante le perquisizioni che sono state fatte, è stato trovato in possesso di tre pistole e un silenziatore.
Le investigazioni fanno perno su intercettazioni, ma anche su un filmato, “determinanti per ricostruire quello che accadde la sera del 23 maggio del 2017”. Quella sera vi fu a Favara una pioggia di fuoco. Alle attività tecniche degli investigatori seguono le dichiarazioni di collaboratori di giustizia.
“Già quando ci fu il primo delitto, quello di Jakelich, subodorando la possibilità che potessero esserci altri episodi, abbiamo subito avviato le intercettazioni. Da 4 anni, assieme alla Squadra Mobile di Palermo e allo Sco, non abbiamo mai smesso di investigare. Nel corso di questi anni siamo riusciti a recuperare numerose armi, oltre quelle 4 di stanotte. Ricordo un fucile a pompa, una pistola e un kalashnikov. Le perizie balistiche ci diranno dove sono state usate queste armi”, ha detto il vice questore aggiunto Giovanni Minardi, a capo della Squadra Mobile di Agrigento.
Gli indagati sono complessivamente 18. Fra i vari nominativi emergono il fratello e l’ex compagno di Gessica Lattuca, la mamma di 4 bambini piccoli scomparsa due anni fa a Favara.
Oltre alle intercettazioni, determinante risulta essere il video dove si vedono i sicari entrare in azione. Ma anche le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, nonché gli accertamenti medico-legali e scientifici.
“Questa operazione sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale, ormai limitare le indagini sia dal punto di vista delle Procure che dal punto di vista territoriale non riesce a completare un quadro indiziario su fatti che si svolgono in Stati diversi rispetto a quello dove l’indagine nasce – ha detto Gianfranco Minissale della Squadra Mobile di Palermo -. Il futuro è quello di rafforzare i canali di collegamento internazionali per cercare di conseguire sempre maggiori risultati anche di respiro transnazionale”.