BIOMETANO, LE CARTE “GIRANO” PER UFFICI E LEONTE CRITICA IL COMITATO

Nella seduta consiliare di ieri sera, dedicata alle comunicazioni del sindaco sui temi acqua, terme e impianti,  biomasse della My Ethanolin contrada Scunchipani,  non è emersa novità sostanziale. Una narrazione da parte del sindaco Francesca Valenti che somiglia ad un déjà-vu che, sinceramente, comincia anche a stufare. Si ha la sensazione di riavvolgere in continuazione lo stesso film.

BIOMETANO. Le “carte” continuano a compiere il loro tour, come un gruppo di turisti in escursione. Il sindaco ha comunicato che il Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento ha inviato il carteggio all’UTA, un ufficio periferico costola dell’Assessorato regionale Ambiente. Tale ufficio avrà il compito di verificare l’operato dell’ex provincia che ha rilasciato le autorizzazioni alla My Ethanol. Il consigliere comunale Calogero Filippo Bono ha evidenziato, nel suo intervento, che “alla fine il tempo trascorrerà con le carte che passano da un ufficio all’altro senza risultati mentre la My Ethanol completerà i lavori di realizzazione del suo progetto”.

Tra la noia di un dibattito dal quale promana la sensazione che le parole scorrono come acqua del fiume per disperdersi in mare, l’intervento dell’assessore Fabio Leonte crea quella sviolinata che scuote la sonnolenza. Leonte inizia col dire che “politicamente la questione My EThanol è l’atto politico più importante che possiamo fare”, riferendosi all’impegno profuso nel bloccare l’iniziativa imprenditoriale. Ha tirato gli orecchi all’opposizione perchè “la vicenda per come si sta sviluppando non mi piace”, riferendosi” ad uno scostamento rispetto all’intento unitario di questo Consiglio comunale di fronte alla vicenda del biometano”. Leonte ha attaccato sostenendo “che si vorrebbe scaricare le responsabilità su sindaco e Amministrazione comunale”. Leonte ribadisce che “bisogna seguite un preciso iter fino alla fine”.

Ma la nota alta che scuote la sonnolenza che incombe in aula è il passaggio di Leonte rivolto al Comitato Scunchipani: “Il Comitato si è fermato. Aveva la possibilità di mandare le carte in Procura e non l’ha fatto. Aveva la possibilità di richiedere l’accesso agli atti e non l’ha fatto”.  

Sulla questione dell’ordinanza sindacale per bloccare i lavori di realizzazione dell’impianto della My Ethanol, il sindaco ha comunicato che l’ufficio legale “non ha ritenuto vi fossero gli elementi per emettere un’ordinanza contingibile e urgente”, in quanto “manca l’effettivo, grave e imminente pericolo pubblico”. Eppure, lo stesso sindaco nelle scorse sedute aveva parlato di “disastro ambientale” minacciando di “portare le carte in Procura”. Ma,come spesso assistiamo, innestare la retromarcia per il primo cittadino è una manovra più semplice del bere un bicchiere d’acqua.

TERME. Il sindaco ha dedicato il suo intervento esclusivamente sulla consegna del parco delle Terme e delle relative piscine che, però, restano chiuse perchè il Comune non può permettersi di gestirle. Per quanto riguarda la vera sostanza, cioè il bando o la manifestazione di interesse, nulla ha comunicato il sindaco se non un inutile attacco alla stampa. Attacco che viene smentito dalle parole contraddittorie dello stesso sindaco che mentre dice di non aver incontrato di recente l’assessore Armao, qualche secondo dopo parla di un incontro con l’assessore comunicando che, in sostanza, sulla manifestazione di interesse “ancora non c’è nessuna novità”.

ATI Sul tema dell’acqua, il sindaco ha effettuato una narrazione omerica. Ha raccontato tutto quello che l’ATI ha fatto da un anno in qua. Molto probabilmente è un romanzo epico che la gente, purtroppo, non percepisce. Oggi, sostanzialmente, la fase in cui si trova l’ATI è quella narrata mesi fa e cioè quella della scelta tra le due forma possibili di gestione pubblica, o società consortile o una società per azione con intero capitale pubblico.

Tra il dire e fare, però, i commissari prefettizi hanno comunicato la necessità di reperire 4 milioni di euro per gestire il servizio idrico. E mentre si discute da tempo sulle due forme gestionali del servizio idrico in provincia di Agrigento, è assai probabile che ai cittadini arriverà la stanga con l’aumento della tariffa idrica, almeno del 10% in più.

Il Consiglio comunale appare sempre più un luogo diverso dal sistema solare, almeno come distanze cosmiche dalla gente. Lo streaming si dimostra in tutto il suo limite con una media di utenti che si attesta sui 20. Il Palazzo si chiude sempre più, la gestione dell’aula appare sempre più di parte, la gente allarga sempre più la distanza da questa politica.

Filippo Cardinale