BIODIGESTORE: LA VERIFICA AL PROGETTO E’ UN BENE PER SCIACCA E PER L’IMPRENDITORE

E’ diritto dei cittadini saccensi comprendere in modo chiaro ed inequivocabile se il progetto presentato dalla My Ethanol abbia seguito il giusto iter per il rilascio delle autorizzazioni da parte dell’UTA. Il nocciolo della questione risiede nel verificare se il progetto riguarda una modifica non sostanziale o sostanziale rispetto all’attività che da anni si svolge all’interno dell’impianto di distilleria dell’ex Kronion, in contrada Scunchipani.

E’ dovere dell’Amministrazione comunale, e delle istituzionali di livello superiore, come l’Assemblea regionale siciliana attraverso le apposite Commissioni parlamentari, assicurare la cittadinanza, con altrettanto metodo chiaro e trasparente, se il realizzando ampliamento non si riverberi negativamente sulla salute dei cittadini e sull’ambiente produttivo di eccellenze agricole.

Tutto ciò è prioritario rispetto a eventuali e riscontrabili procedure semplificate applicate in maniera erronea rispetto all’entità reale del progetto.  Se dovessero risultare difformità, bisognerà proseguire anche per individuare le responsabilità di chi ha istruito il progetto rilasciando le autorizzazioni percorrendo la via semplificata ed eludendo la competenza dell’assessorato regionale deputato alla valutazione dell’impatto ambientale.

Solo gli uffici competenti, sulla scorta di un contraddittorio basato su relazioni tecnico-scientifiche-sanitarie, devono stabilire se il progetto autorizzato alla My Ethanol contenga una modifica non sostanziale, e quindi è giusta la procedura amministrativa semplificata, oppure si è di fronte ad una modifica sostanziale, e quindi la procedura adottata per il rilascio delle autorizzazioni è errata.

Il contraddittorio deve necessariamente avvenire sulla scorta di dati tecnici-scientifici-sanitari. Non può certo deragliare da tale binario per immettersi su quello morto del linguaggio dai toni aspri, duri, a tratti offensivi e denigratori.

Dunque, da una parte c’è il progetto della My Ethanol, dall’altra una relazione di una professionista, ingegnere e docente universitaria, incaricata dal Comune di Sciacca per verificare se l’ampliamento dell’attività abbisogna di una procedura più complessa per il rilascio delle autorizzazioni. Da una parte c’è l’attività prettamente imprenditoriale, dall’altra quella della pubblica amministrazione, nel caso specifico l’Amministrazione comunale, che ha il diritto di tutelare l’ambiente, il territorio e la salute dei cittadini. Ambedue hanno il diritto ad un contraddittorio basato sulla scorta di elementi certi che rientrano nell’esclusivo campo scientifico-sanitario. Un contraddittorio nel quale non possono fare ingresso espressioni denigratorie o diffamatorie, né elementi di arroganza.

Del resto, a noi appare lapalissiano che un’Azienda di ampio respiro internazionale, come Moncada Energy, con la sua costola My Ethanol, abbia tutto l’interesse a dimostrare la correttezza delle procedure seguite e, soprattutto, a dimostrare trasparenza sul progetto. In buona sostanza, è a tutto interesse dell’imprenditore non solo sottoporre il progetto a radiografie ulteriori per la verifica della corretta applicazione delle normative vigenti, ma dovrebbe, anzi, sollecitare essa stessa gli Enti competenti ad effettuare una verifica profonda per rimuovere ogni dubbio sulla procedura intrapresa e se il progetto aderisce esattamente alle autorizzazioni ottenute con la via semplificata tramite l’UTA di Agrigento.

Insomma, i sonni dovrebbero essere tranquilli se si è consapevoli che nessuna ansia può prevalere rispetto ad una verifica ulteriore per stabilire la buona fede del percorso intrapreso. Una verifica che può solo far bene a tutti: ai cittadini, alle istituzioni, agli uffici, all’imprenditore.

I toni di disprezzo e di arroganza servono solo a far emergere un cortile del quale nessun saccense avverte la necessità.

Filippo Cardinale