BIODIGESTORE, CATANZARO DURISSIMO CON L’ASSESSORE CORDARO: “NON PUO’ LAVARSENE LE MANI COME PILATO”

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Una durissima lettera, e la vicenda richiede giusto uno scatto di determinazione e di rabbia, è stata inviata dal deputato saccense Michele Catanzaro all’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Cordaro.

L’onorevole Catanzaro esprime la sua “rabbiosa determinazione, rispetto ad una vicenda da cui dipende il destino e il futuro della mia comunità è che ogni giorno di più aumenta la distanza tra le istituzioni e cittadini”.

Una rabbia dovuta alla difesa di un territorio, quello saccense, che “ha scelto di investire sulla propria vocazione turistica e che non vuole rassegnarsi a dover diventare l’immondezzaio del Mediterraneo”.

Chiosa che “l’investimento fortemente cercato e voluto dall’imprenditore Moncada, che punta alla realizzazione di un biodigestore nella contrada Piana Scunchipani è inaccettabile sotto diversi punti di vista e le istituzioni non possono lavarsene le mani o peggio mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, facendo finta di non vedere che sotto i loro occhi indifferenti si sta consumando un abominio, che ammazza le aspettative di un intero territorio”.

Accusa la Regione Siciliana di “grandi responsabilità”, e “non può lavarsene le mani in modo pilatesco, accampando mancanza di competenze o peggio presentandosi alle riunioni, con propri rappresentanti totalmente disinformati e ignari di quanto sta accadendo”.

Il deputato Catanzaro si rivolge all’assessore Cordaro quale titolare dell’assessorato al Territorio e Ambiente dal quale dipende l’UTA di Agrigento, l’ufficio che ha rilasciato le autorizzazioni alla My Ethanol e perde ancora tempo alla rivisitazione del progetto anche alla luci della relazione della professoressa Patrizia Livreri, nominato dal sindaco di Sciacca quale consulente esperto sulla vicenda tecnico-scientifica.

“Non posso stare fermo a consentire che, nell’indifferenza generale della politica e della burocrazia, si continui a farsi beffe della rabbia e del sacrosanto dissenso di un intera comunità, continuando a lavorare a tale investimento, infischiandosene bellamente delle conseguenze sociali che tale stato delle cose sta determinando”, aggiunge Catanzaro.

Catanzaro ricorda all’assessore Cordaro che “stati promossi tavoli tecnici e istituzionali, tanto alla Regione, quanto al comune di Sciacca; sono state convocate apposite audizioni delle commissioni parlamentari competenti; sono stati attivati gli uffici responsabili di rilasciare le necessarie autorizzazioni; il sindaco di Sciacca ha perfino
nominato un consulente che, di sua volontà, ha depositato in Procura della Repubblica a Sciacca una relazione tecnica che va attenzionata con la massima attenzione e rigore”.

Riferendosi all’assessore Cordaro, Catanzaro chiosa che “Ella ci deve dire se può consentire un investimento di questo tipo, che violenterebbe la natura stessa di un intero territorio”.

E poi avverte, in caso di un non riscontro alla lettera, che “la mobilitazione del nostro territorio non si fermerà, finché non verrà messo un punto a questo scempio che offende la nostra dignità e le nostre coscienze, quelle di cittadini che vogliono essere liberi di scegliere il loro futuro e la loro prospettiva, senza che nessuno,
dall’esterno e per ragioni di squallido business, glielo imponga”.

ECCO LA LETTERA  Lettera Biodigestore