BILANCIO DA RIFARE, ALLA RICERCA DI 1.2 MLN DI EURO

Il bilancio di previsione 2017-2019, che era stato esitato dalla giunta nei giorni scorsi, è carta straccia. Bisogna trovare immediatamente un 1.2 milioni per andare in pareggio. Da Palermo è arrivata una notizia inattesa, e cioè il rinvio dell’udienza del Tribunale sullo sblocco dell’ultima trance, appunto di 1.2 milioni di euro, ala data di aprile 2019. Una conferma che la giustizia italiana ha i tempi di una lumaca vecchia.

Un caso paradossale poiché già il Tribunale aveva dato il via libero alle precedenti trance del contenzioso con l’EAS. Adesso, al Comune c’è un gran da fare perché devono essere tolta la cifra di 1.2 mln e recuperare lo stesso importo tra risparmi e ricerca di nuovi introiti. Trovata la cifra, il documento finanziario deve essere esitato dalla Giunta, poi dai Revisori dei conti. Finita questa trafila, il nuovo bilancio di previsione 2017-2019 deve essere esitato dalla Commissione Bilancio per poi approdare in aula consiliare per l’approvazione definitiva, molto probabilmente a febbraio.

Lo scorso anno, erano arrivati alle casse comunali 2 milioni di euro relativi al contenzioso con l’EAS e in particolare al secondo credito vantato. L’Amministrazione Di Paola aveva condotto un’azione senza sosta per il recupero. Il giudice dell’Esecuzione assegnò la somma.

L’Ente Acquedotti Siciliani ha gestito (in maniera pessima) negli anni passati il servizio idrico cittadino. L’importo si riferisce alle spese anticipate dal comune di Sciacca dal 2005 al 2008, per la gestione, la manutenzione della rete idrica e degli acquedotti comunali.

“Il Giudice dell’Esecuzione del Tribunale Civile di Palermo – avevano spiegato lo scorso anno il sindaco Di Paola e l’assessore Bivona- ha assegnato al Comune di Sciacca la somma di 2 milioni di euro, a seguito di atto di precetto e di pignoramento presso terzi nel procedimento contro Eas per il recupero dei crediti vantati rispetto ai quali c’era già stata una condanna da parte del Tribunale di Sciacca nel maggio del 2015. Il procedimento riguardava il recupero complessivo di circa 3 milioni di euro. Per il recupero della restante somma, di circa 1 milione, dunque, il procedimento proseguirà nel giudizio di merito”.

Si attendeva la sentenza da Palermo con l’udienza di qualche giorno fa. Ma non è arrivata la sentenza ma un rinvio dell’udienza ad aprile del 2019.

 


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