BILANCIO COMUNALE, FU VERA GLORIA? AGLI ELETTORI L’ARDUA SENTENZA
EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE
E’ come il maltempo, dopo fulmini e tuoni, le nuvole di diradano e i raggi del sole tornano splendenti. Il forte maltempo politico di questi ultimi giorni è la causa di perturbazioni tra maggioranza e opposizioni e di forti correnti contrastanti che si sono formati all’interno degli stessi schieramenti. Il formarsi delle perturbazioni trova la spinta dal forte ritardo con cui il bilancio di previsione 2016 è arrivato in Consiglio comunale. Il ritardo è stato come fare previsioni del tempo rispetto ad un anno precedenti. Non serve a nulla.
Il sindaco Di Paola ha spiegato le ragioni che hanno portato al trascorrere di troppo tempo rispetto ai tempi normali. Ma al di là della tempistica, ciò che emerge è stata la querelle e la tensione degli ultimi giorni. Come è noto, dal primo gennaio l’attività amministrativa è andata a rilento perché l’unico mezzo per non bloccare totalmente la stessa è stato quello del ricorso all’esercizio provvisorio. Ma di fatto, la città era bloccata sia nell’erogazione dei servizi sociali, in quelli scolastici, e tanti altri. Compreso il pagamento di fatture a fornitori. A forte rischio anche la festa del carnevale con tutto quello che comporta.
In tale cornice si è dipinto il quadro più confusionario che la politica potesse dipingere nell’arco della consiliatura. La maggioranza non aveva i numeri per approvarlo, l’opposizione aveva i numeri per bocciarlo. Dunque, l’interrogativo amletico è stato: bocciarlo o non bocciarlo? Ovviamente, rispetto alla legge dei numeri, l’opposizione teneva il coltello dalla parte del manico. E’ prassi che l’opposizione non vota mai il bilancio della maggioranza. Che fare rispetto a tale responsabilità? La soluzione è stata trovata all’ultimo momento e rientra in quella cornice dove la politica tutto può. Come una magia, dal cilindro è stata tirata fuori la soluzione dell’uscita dall’aula dell’opposizione e lasciare alla maggioranza con 13 consiglieri (numero utile per continuare la seduta validamente) l’approvazione. Cosa che è avvenuta.
L’opposizione ha molto sofferto in questi giorni, è andata contro la propria volontà e logica politica. Ma rispetto al blocco totale dell’attività amministrativa, e rispetto al grande danno economico e sociale che avrebbe arrecato alla città, ha espresso quel senso di responsabilità che la stessa maggioranza le ha riconosciuto. Ma fu vera gloria? Agli elettori l’ardua sentenza.
Forse, si sarebbe potuto evitare qualche tensione in più, ma soprattutto la diffusione di un messaggio che la gente ha interpretato come se l’opposizione non detenesse il senso di responsabilità di fronte a scelte importanti per la collettività. Forse si sarebbe potuta evitare una retromarcia di pensiero già reso pubblico, forse sarebbe stato più positivo il messaggio per gli elettori e cittadini di un immediato senso di responsabilità da parte dell’opposizione, proprio per i motivi spiegati nell’intervento per la dichiarazione di voto da parte del consigliere comunale Paolo Mandracchia da parte dell’opposizione.
Del resto, lo stesso consigliere comunale ed ex parlamentare Vincenzo Marinello, che è uscito anzitempo dall’aula, se ha condiviso il merito del gesto dell’opposizione (atteso da tutta la città), non ha invece condiviso il metodo.
Alla fine, l’opposizione ha fatto prevalere quell’atteso senso di responsabilità. Forse, avrebbe potuto sfruttare al meglio, dal punto di vista dei tempi e dei metodi, l’errore compiuto dalla maggioranza non più tale da diverso tempo.