BELLANCA SULLE TERME: “LA REGIONE CHIARISCA, FINE AL GIOCO AL MASSACRO”

Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione del Vicesindaco Filippo Bellanca in merito alla vicenda riguardante la recente polemica con la Regione Sicilia seguita alla bocciatura della verifica del patrimonio immobiliare effettuata dal Comune di Sciacca. Bellanca era tra i presenti alla riunione del 13 dicembre 2017 con la quale si assegnava al Comune di Sciacca il compito di effettuare questo tipo di attività propedeutica alla redazione del bando.

Ero presente alla riunione del 13 dicembre 2017 che stabiliva l’avvio di un’attività di verifica per accertare lo stato di conservazione e manutenzione degli immobili e degli impianti delle Terme di Sciacca, per cui ritengo di avere titolo per fare delle precisazioni che servono a fare ulteriore chiarezza rispetto a quanto si è detto nei giorni scorsi e per evidenziare le lacune di comunicazione da parte della Regione Sicilia, quelle che ora devono essere assolutamente chiarite.

Tutto ciò per mettere fine ad un “gioco al massacro” che fa molto male alla città, non ad una parte politica.

Il verbale della riunione, che non è mai stato firmato da uno dei dirigenti regionali coinvolti, costretto ad abbandonare l’incontro per altri impegni, è vero che assegna al Comune formalmente il compito di effettuare la verifica del patrimonio, ma non si legge mai la parola “consistenza dei beni”, che è cosa diversa. 

Il Comune di Sciacca, dopo che dall’incontro è emersa la difficoltà della Regione ad effettuare questo lavoro, si è detto disponibile alla verifica sul posto per accertare lo stato di conservazione e manutenzione del patrimonio. Cosa che è stata puntualmente fatta. Nel verbale della riunione del 13 dicembre (la cui copia ufficiale a noi non è mai pervenuta), oltre a non farsi menzione della parola “consistenza”, si attiva una costante e continua collaborazione tra gli uffici comunali e lo stesso dipartimento regionale, un contatto che c’è stato anche durante l’accertamento effettuato dai nostri tecnici. E durante la quale, mi risulta, il Dipartimento regionale non ha mai manifestato perplessità di fronte al lavoro che si stava svolgendo e che veniva costantemente documentato.

“Verifica dello stato di conservazione e manutenzione dei beni”, questo c’è scritto nel verbale, senza nessun riferimento a computometrici e altri approfonditi interventi tecnici di cui si parla nella successiva diffida.

Il Comune di Sciacca non avrebbe accettato, o avrebbe comunque esposto il problema della carenza di personale, se in quella occasione invece di verifica dello stato di conservazione dei beni si fosse parlato di consistenza e di azione tecnica approfondita. Io personalmente non avrei mai apposto la mia firma sul documento se la Regione ci avesse detto che occorreva la verifica della consistenza del patrimonio termale.
Sono certo che in occasione della riunione a Palermo, il Sindaco avrà modo di chiarire una vicenda che secondo la mia opinione è frutto di enormi e gravi malintesi che fanno male a Sciacca ed ai saccensi.

Filippo Bellanca, Vicesindaco


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