Belìce, si rimpicciolisce il “mega parco eolico Portella”: aerogeneratori passano da 7 a 4 e turbine più piccole
BELICE- “Fermo restando la nostra netta opposizione al progetto del mega parco eolico Portella, proposto dalla società Sicilia Wind e ricadente nei territori dei Comuni di Montevago, Menfi, Santa Margherita Belìce e Sambuca di Sicilia, abbiamo già ottenuto, in sede di conferenza di servizi, la riduzione da 7 a 4 aerogeneratori e l’utilizzo di una turbina più piccola. E’ un primo risultato molto importante e per nulla scontato”. Lo fa sapere, in una nota, il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo.
Nel corso della seconda conferenza di servizi che si è svolta ieri, la società, come da verbale, ha “deciso di operare una rimodulazione progettuale consistente in una modifica in riduzione del layout di progetto da n. 7 a n. 4 aerogeneratori eliminando le originarie turbine denominate MO01, SM-03 ed SM-04. La nuova configurazione di impianto prevede l’utilizzo di aerogeneratori di potenza non superiore a 7 MW, utilizzando un modello di aerogeneratori con dimensioni plano-altimetriche inferiori rispetto a quelle attualmente previste in progetto”.
“La società presenterà il nuovo progetto entro 90 giorni. Tra le criticità del progetto che abbiamo segnalato – spiega La Rocca Ruvolo – l’impatto sull’avifauna protetta e in via di estinzione, in contrasto con gli obiettivi PEARS 2030 e Fit for 55. Gli obiettivi di energie rinnovabili fissati dalle normative regionali, nazionali ed europee sono stati già ampiamente superati, e la realizzazione di un nuovo impianto rispetto a quelli già autorizzati mette a rischio la stabilità della rete elettrica Terna. L’impianto quindi non contribuisce agli obiettivi di decarbonatazione ed è dannoso per la stabilità del sistema elettrico italiano. Il progetto, inoltre, è in contrasto con vincoli boschivi. Abbiamo anche evidenziato errori nella relazione di impatto acustico, firmata da soggetti non abilitati, e la vicinanza di case ed infrastrutture nel raggio di proiezione delle pale dell’aerogeneratore in caso di incidenti nonché numerose lacune nello studio di impatto ambientale. Ringrazio per il lavoro svolto e il risultato ottenuto il nostro ufficio tecnico, nella figura dell’architetto Michele Bono, e il nostro esperto, l’ingegnere Mario Di Giovanna”.