“BELICE FERITA APERTA”: LE RIFLESSIONI DELLA CGIL

Le riflessioni di Massimo Raso, segretario generale Cgil della provincia di Agrigento, in una nota dedicata al 46′ anniversario del terremoto nella Valle del Belice.

Sono passati 46 anni dal terribile terremoto del Belice, insieme al ricordo commosso per le tante vittime di allora, è necessario fare alcune riflessioni e trarre utili indicazioni per l’oggi. La prima costatazione amarissima è che, malgrado l’enorme tempo trascorso, quella del Belìce resta una ferita aperta, non rimarginata, segnata ancora dalla mancata ricostruzione di tante infrastrutture: anno dopo anno, abbiamo sostenuto le iniziative dei Sindaci che hanno chiesto a tutti i governi succedutisi da quel triste giorno, ma ancora tanto resta da fare. Vedo che a Partanna il prossimo 20 gennaio ci sarà un’iniziativa col Ministro delle Infrastrutture Lupi e con Crocetta: speriamo che si traduca in impegni concreti in questa direzione. Per tanti anni, troppi, al Belice sono stati negati quello che in casi analoghi altre parti del Paese hanno chiesto ed ottenuto: da Noi né ricostruzione al completo né l’agognato sviluppo economico; da Noi né FIAT ne Agroindustria, solo la disperazione e l’emarginazione che costringe, ora come allora, all’emigrazione. La CGIL continua a ritenere che per il Belice l’Italia avrebbe potuto e dovuto fare di più e che da una condizione di estremo disagio avrebbero dovuto aprirsi condizioni in grado di far ripartire la vita economica e sociale di una delle aree più deboli del Paese. La seconda considerazione riguarda la “lezione” che da questi tragici fatti avremmo dovuto imparare, ovvero che occorre “mettere in sicurezza” i nostri paesi; mettere in campo ogni iniziativa utile per essere pronti di fronte ad altre evenienze: i nostri “centri storici” cadono a pezzi già da soli, figurarsi di fronte anche al ripetersi di eventi calamitosi. Occorre convincersi che è assai più utile e meno costosa una cultura della prevenzione e della messa in sicurezza. CGIL non può che ribadire, ai Sindaci e alle Associazioni che si muovono su questo terreno, a compiere ogni iniziativa utile a non spegnere l’attenzione su queste tematiche.

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