“Basta spiagge libere ai privati”: mobilitazione in tutta Italia. In provincia alla Scala dei Turchi
Tappa agrigentina questa mattina per l’iniziativa promossa in ambito nazionale dal Coordinamento Nazionale Mare Libero, insieme alle associazioni aderenti Movimento Per La Sostenibilià, Centro Consumatori Italia rappresentato da Fabrizio Raso, Movimento Azzurro ( ecosezione Valle Dei Templi Agrigento). “La Presa della Battigia 2023” è un progetto con cui i cittadini italiani si riappropriano delle spiagge, bene comune.
L’Italia è il paese delle spiagge: su oltre 8.000 chilometri di costa, 4.700 sono costituiti da costa naturale bassa, per lo più spiagge sabbiose, spesso collocate in splendide cornici naturali. Su di esse è via via cresciuta l’industria balneare: le concessioni demaniali a scopo turistico-ricreativo, stabilimenti, lidi o bagni a seconda 2 della regione, sono passate da 10.812 nel 2018 a 12.166 nel 2021 con un aumento del 12,5 percento in soli tre anni. Un giro d’affari (affari contrassegnati spesso da evasione fiscale e lavoro nero) di 10 miliardi di Euro a fronte di canoni pagati allo Stato per soli 100 milioni. Risultato: più del 50 percento delle spiagge fruibili della penisola, quelle più belle e più facilmente accessibili, sono occupate dalle strutture delle concessioni, a volte con piscine, ristoranti, impianti termali e centinaia di cabine, contribuendo tra l’altro al dissesto ambientale e paesaggistico. Le spiagge libere in molte regioni e nelle località più famose sono sempre meno, spesso situate in aree degradate o difficilmente fruibili, o addirittura assenti.
L’attuale Governo, dopo le numerose sentenze della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Europea che impongono bandi di gara pubblici, tenta in extremis di eludere ancora la Bolkestein, addirittura cercando di dimostrare, contro ogni evidenza logica e pratica, che le spiagge italiane non sono una “risorsa scarsa”, come quelle spagnole o francesi per esempio, dove la Bolkestein è applicata da tempo, ma anzi che è possibile rilasciare ancora concessioni: i balneari le vorrebbero persino sulle scogliere.
Il Coordinamento Nazionale Mare Libero dal 2029 si mobilita contro questa privatizzazione di fatto delle spiagge. In questi giorni le spiagge sono state “riprese” dai cittadini in 10 famose località balneari, tra cui la spiaggia di Scala dei Turchi a Realmonte, per riaffermare che esse sono un bene della collettività e non possono diventare una proprietà privata.