BANDO SULLE GREENWAYS SICILIANE: “TROPPE ANOMALIE”, SCIACCA RITORNA IN PISTA
Vi raccontiamo l’incredibile vicenda sulla graduatoria che ha portato all’esclusione di Sciacca dai finanziamenti. Ma adesso si riaprono i giochi. Azzerato il Nucleo di valutazione
E’ di qualche giorno fa la notizia che il Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture della Regione Siciliana, Vincenzo Falgares, ha deciso di azzerare la commissione che ha esaminato le pratiche del Bando per l’assegnazione dei fondi di cui alla misura 3.3.2.4, meglio conosciuto come Bando Greenway a casua del “…. fallace impianto valutativo e la reiterata incapacità dell’attuale commissione…”.
La storia, intricatissima, dà l’idea della leggerezza con la quale vengono valutati, e quindi distribuiti i fondi europei che sono stati destinati per lo sviluppo infrastrutturale della nostra terra e merita di essere raccontata. In particolare interessa i cittadini di Sciacca perchè in ballo ci sono più di 6 milioni di euro di finanziamenti europei a noi destinabili, e la creazione di un infrastruttura vitale per lo sviluppo turistico della nostra città.
Ma andiamo con ordine. Ci racconta la storia l’ingegnere Mario Di Giovanna , protagonista nel redigere il progetto.
Il bando (di cui alla misura 3.3.2.4, DDG n. 714/Area3 del 29 Settembre 2009) prevedeva l’assegnazione di fondi per un totale di 16’480’000 euro per la conversione dei tratti abbandonati delle ferrovie a scartamento ridotto della Regione Siciliana in piste ciclabili, dette Greenways, al fine di creare una rete di mobilità dolce e sostenibile, con l’obbiettivo di aumentare l’offerta turistica regionale e di recuperare il patrimonio storico e culturale delle ferrovie abbandonate.
Il Comune di Sciacca partecipò a quel Bando con due progetti, detti Greenways Ferdinandea, progettati in sinergia con le città di Ribera e Menfi, che prevedevano la riconversione in pista ciclabile della rete ferroviaria a scartamento ridotto, che dal confine con la Città di Castelvetrano portava a Ribera. Tutti assieme, questi progetti, con circa 75 Km di piste ciclabili, avrebbero creato una delle maggiori infrastrutture turistiche europee, in uno dei tratti costieri più belli d’Italia. Un’infrastruttura così importante ci avrebbe permesso di usufruire di una parte significativa dell’indotto del turismo ciclopedonale europeo del valore di alcune centinaia di milioni di euro annui.
I progetti di Sciacca (ed anche quello di Menfi) però, nonostante la notevole valenza turistica degli stessi, vennero relegati in fondo alla graduatoria, con possibilità praticamente nulle di venire finanziati (vennero addirittura dichiarati inammissibili al finanziamento!!). Scorrendo la graduatoria ed i punteggi assegnati per i Criteri di selezione ( pubblicata con D.D.G. n 2468/A5 del 10 Febbraio 2011), ci si accorge subito che i progetti di Sciacca, ottennero il massimo punteggio tranne che in tre Criteri di selezione ( 4°, 6° ed 8°).
Senza entrare troppo nei dettagli tecnici vale la pena sottolineare che ad esempio il 4° Criterio, pensato per premiare la “localizzazione di interventi in aree in cui è dimostrata la presenza di congrui potenziali bacini di utenza relativamente al settore d’intervento” ci vedevano in coda, con un punteggio addirittura dimezzato rispetto alle Greenways che attraversano: i Comuni di Cattaolica Eraclea, Montallegro, Sculiana, Realmonte (Progetti n°13 e 17); il Comune di Ribera (Progetto n°10); il Comune di Sambuca di Sicilia (progetto n°15). Senza nulla togliere a queste belle realtà che ho appena menzionato, pare quanto meno curioso che il bacino di utenza di una città Turistica come Sciacca, considerato uno dei maggiori poli turistici della Sicilia, sia considerato inferiore, e non di poco, rispetto ai summenzionati Comuni.
Una tale macroscopica anomalia avrebbe dovuto imporre ad un Amministrazione, che ricordiamolo, ha investito tempo e denaro pubblico, nella realizzazione della progettazione di ben due progetti per il valore di più di 6 milioni di euro, di accedere agli atti in Assessorato per verificare i criteri di assegnazione di tali punteggi ed eventualmente proporre ricorso. Il comune di Sciacca, al momento della pubblicazione di tale graduatoria (10 Febbraio 2011 quella definitiva e qualche mese addietro quella provvisoria) ha agito in tal senso? Dalle carte in mio possesso pare di no, ma fortunatamente per Sciacca, un altra Amministrazione quella del Comune di San Michele di Ganzaria, escluso come noi dalla possibilità di finanziamento, si accorge di alcune anomalie del bando e fa ricorso al TAR. E lo Vince!! I motivi vale la pena leggerli per esteso e si trovano nella Sentenza n. 01811/2011 del TAR per la Sicilia .
In particolare viene preso in considerazione il Criterio n°8 (criteri di efficienza amministrativa: solidità del crono-programma e qualità del Piano gestionale), che da quello che dice il TAR appare completamente senza senso. Eccone alcuni stralci significativi della sentenza: “Nel caso in specie invece, con evidente ribaltamento di qualsiasi criterio logico prima ancora che giuridico, vengono ad ottenere un punteggio maggiore i progetti meno efficienti e peraltro – anche seguendo la fantasiosa tesi della commissione – senza che tali progetti vengano a loro volta graduati all’interno delle categorie nelle quali rientrano” Tirando le somme, nel Criterio 8, sono stati premiati con il massimo dei punti (15) i progetti meno efficienti e sono stati penalizzati i progetti più efficienti!!! Tornando ai progetti di Sciacca, indovinate che punteggio ci era stato assegnato al Crietrio 8? Non ci era stato assegnato alcun punto!!!!! E tenete conto che questi 15 punti ci avrebbero fatto balzare in testa alla classifica e quindi ci avrebbero fatto rientrare tra i progetti finanziabili!!
Sulla base di questo e di altre anomalie, una fra tutte l’ammissione di un progetto, il 9°, che non aveva i requisiti di base per l’ammissione, i Dirigenti Regionali invitavano il Nucleo di Valutazione a rideterminare la Graduatoria. Tutto Risolto quindi? Sembra incredibile, ma la storia continua!!!
Si innesca infatti una fitta corrispondenza tra il Dirigente dell’unità Operativa ed il Presidente del Nucleo di Valutazione, col risultato sconfortante, che le graduatorie riviste in funzione della sentenza del TAR, dal Nucleo di Valutazione continuavano a contenere a detta del Dirigente responsabile gravi errori, citiamo testualmente:
” la palese erronea graduazione dei punteggio attribuiti mediante l’utilizzo non appropriato delle formule matematiche operato dalla Commissione, poiché la graduazione del criterio 8 non rispecchiava nelle proporzioni la valutazione effettuata dalla stessa Commissione”. Ed ancora alla richiesta delle motivazioni tecnico-scientifiche che avevano portato alla scelta supposta erronea delle “formule matematiche” il Dirigente responsabile dichiarava ” che la relazione trasmessa dal Presidente della Commissione con nota 13502 del 23.03.201 2 non contiene alcun elemento tecnico scientifico”.
Una situazione al limite dell’assurdo e che avrebbe potuto portare alla perdita del finanziamento europeo oltre ad innescare una serie infinita di ricorsi alla giustizia amministrativa. Preso quindi atto di questo quadro assolutamente sconfortante il Dott. Falgares il 30 Agosto 2012 ha annullato le graduatorie fin qui prodotte e sciolto il Nucleo Valutativo nominandone uno nuovo.
Imbarazzanti alcuni passi del decreto: “il fallace impianto valutativo e la reiterata incapacità dell’attuale commissione di produrre, a difesa dell’amministrazione, controdeduzioni apprezzabili da parte dell’ufficio competente per le operazioni e del centro di responsabilità hanno sin qui provocato e rischiano di estendere ritardi oltre i limiti consentiti per evitare il disimpegno automatico delle somme disponibili” Quindi tutto da rifare e per Sciacca si accende una nuova speranza, alla luce anche del fatto che lo stanziamento dei fondi è aumentato considerevolmente dagli originali 16 milioni di euro. Con la speranza che il Nuovo Nucleo di Valutazione faccia un lavoro migliore rispetto al predecessore, che ci sia una più incisiva operazione di vigilanza da parte dei nostri delegati politici.