Bando rottamazione pescherecci. “Pesca a strascico al capolinea”

Con le nuove restrizioni riguardanti la pesca a strascico e le quote sempre minori per la pesca del gambero, la situazione è diventata insostenibile e diversi operatori preferiscono cessare l’attività

SCIACCA. Oltre metà degli armatori di Sciacca pronta a rottamare i pescherecci. Lo sostengono i dirigenti della cooperativa Madonna del Soccorso, intervistati in una mini inchiesta del Tg regionale.

Molti armatori sono intenzionati a partecipare al bando europeo per ricevere i contributi. Una decisione dettata dagli alti costi di gestione e dalle ridotte quantità di pescato dovute anche alle norme che vietano l’attività in alcune zone. I criteri però sono però restrittivi, per accedere al rimborso totale bisognerà dimostrare che il peschereccio è in armamento e che l’equipaggio è in regola con il Durc, il documento che comprova il pagamento dei contributi.

Con le nuove restrizioni riguardanti la pesca a strascico e le quote sempre minori per la pesca del gambero, la situazione è diventata insostenibile e diversi operatori preferiscono cessare l’attività.

“I costi di gestione elevati – dicono il presidente della cooperativa Salvatore Scaduto e il dirigente Calogero Bono – ci portano in questa direzione”. Una situazione che si inquadra nella crisi del settore e nelle direttive europee che puntano a ridurre lo sforzo di pesca. “Il 60 per cento degli armatori vogliono demolire – dice Scaduto – ma ci vogliono i requisiti e non sappiamo quante domande verranno accolte”. La preoccupazione è che la nuova campagna di demolizione possa portare il comparto a ridursi ulteriormente ed a fare perdere una fetta importante dell’economia cittadina.

L’Ufficio Marittimo di iscrizione e di operatività del peschereccio di cui si chiede la demolizione, accedendo al Sistema informatico dell’Autorità di Gestione, espleta la fase istruttoria del procedimento scaturito dalle domande presentate e ritenute ricevibili dall’Autorità di Gestione. Domande entro il 30 settembre.