BAGNINI VOLONTARI RICORRONO ALL’ISPETTORATO DEL LAVORO

Dopo i miracoli di Gesù, quello del vino di Cana e quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci della montagna, raccontati dal vangelo, pochi credevano che anche l’Amministrazione di Sciacca fosse capace di fare i miracoli. Eppure alcuni giorni fa, con enfasi, l’Amministrazione ci ha dato notizia che con un bando aggiudicato per 50.000 euro ad una società di Marsala, per il controllo e la sicurezza delle spiagge, si è ottenuto il “miracolo” di risparmiare 30.000 euro rispetto all’anno precedente e, addirittura, si è aumentato il numero delle spiagge servite dall’assistenza dei bagnini. Un “miracolo!!!”

A distanza di circa 15 giorni, da quando hanno iniziato il servizio, la maggior parte dei lavoratori bagnini, diciassette, si sono visti costretti a presentare denuncia all’Ispettorato del Lavoro di Agrigento, attraverso il sindacato FILCAMS-CGIL, Camera del Lavoro di Sciacca.

Lo comunicano i sindacalisti Franco Castronovo e Franco Zammuto, spiegando in una notga che “hanno scoperto che stanno prestando un’attività di volontariato che non presuppone alcun compenso, salvo, un rimborso spese”.

Per i sindacalisti, l’atto che sono stati invitati a firmare è una “dichiarazione di servizio volontario, dove fra le righe è testualmente scritto “che, a parte il rimborso di spese eventualmente sostenuto a nome e per conto dell’associazione per lo svolgimento del mio incarico e per il mio servizio gratuito nulla devo e voglio pretendere né ora, ne in futuro”.

“Quindi, non un miracolo, ma una beffa, anche se sarebbe meglio definire il tutto un raggiro considerato che sono stati informati solo dopo 15 giorni che prestavano servizio”, scrivono i sindacalisti che aggiungono che “sarebbe stato giusto spiegare che si era ottenuto il risparmio di spesa in quanto la società che si è aggiudicata il bando svolge attività di volontariato e che il risparmio è frutto del mancato pagamento di spettanze retributive ai lavoratori”.

Altra domanda che pongono i sindacalisti è se l’Amministrazione sapeva che la società che si è aggiudicato il bando non si sarebbe avvalsa dell’attività di lavoratori retribuiti ma di volontari.

 

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