AVEVANO 30 TONNELLATE DI MARIJUANA NEL CASOLARE: 3 CONDANNE
Dopo nove mesi dall’operazione condotta dai carabinieri, è terminato il processo con la condanna di tutti gli imputati. La pena più alta – quattro anni di reclusione – è stata inflitta a Carmelo Collana, 53 anni, ex vigile urbano e impiegato comunale di Canicattì. Oltre che dell’accusa di coltivazione di droga, era imputato di possesso illegale di arma, ricettazione e furto. Tre anni di reclusione, invece, sono stati inflitti ai fratelli Pietro e Vincenzo Martini, palermitani di 19 e 21 anni, accusati solo di concorso in coltivazione di droga.
Nove mesi fa, durante il blitz, furono scoperti oltre trenta tonnellate di marijuana, nascosti in un casolare e tra i filari di cachi: diecimila piantine di droga che avrebbero fruttato una fortuna sul mercato.
Le condanne inflitte sono ridotte di un terzo perché gli imputati hanno scelto il rito abbreviato. effetto del rito abbreviato.
I carabinieri, dopo un mese di indagini, hanno fatto irruzione in un terreno di Naro dove hanno scoperto oltre trenta tonnellate di marijuana nascosti in un casolare attiguo e nello stesso fondo. Fondamentale anche l’uso di un drone che ha confermato la presenza della piantagione. Una sorta di “azienda agricola” attrezzata per la coltivazione della droga che, spacciata al dettaglio, avrebbe fruttato, secondo la valutazione degli investigatori, circa 15 milioni di euro.
I militari, durante l’operazione, hanno trovato la droga in parte già confezionata in sacchi e in parte in fase di essiccazione. All’aperto, invece, c’erano altre diecimila piante alte quasi due metri.