Aumento bollette Aica, Consulta non ci sta: “Incomprensibile, si poteva evitare”
L’aumento delle tariffe predisposto dall’Ati idrico di Agrigento, seppure sia del 6,1 per cento rispetto a tariffe già elevate, per la Consulta degli utenti è incomprensibile anche per il fatto che lo hanno negato con forza nel 2018 durante la gestione commissariale prefettizia.
“Un aumento fatto da Aica che ha come soci i sindaci – dice il presidente della Consulta Fabio Gangarossa – i quali avrebbero potuto e dovuto evitare l’aumento se solo avessero messo in campo i principi di una virtuosa conduzione del servizio idrico anziché farne un’ulteriore fattore di vessazione economica nei confronti dei cittadini”. La stessa Consulta ha inviato ad ATI e AICA un dettagliato rapporto sulle criticità aziendali.
A parere della Consulta, l’aumento delle tariffe è da considerare come “ultima ratio”, prima bisognava aggredire con adeguata volontà politica le sacche di illegittimità che ancora attraversano l’ambito.
“Abbiamo fatto tante proposte – dice Gangarossa – per cui pensiamo sia inaccettabile l’approvazione dell’aumento tariffario in assenza di adeguate iniziative che, in sedici mesi di gestione, avrebbero forse potuto scongiurarlo. Ancora una volta non si discute di come rafforzare il gestore pubblico, ma si scarica il peso delle inadempienze dei sindaci sulle tasche dei cittadini presentandolo poi come un operazione virtuosa perchè l’aumento sarebbe potuto essere ben maggiore”.