AUDIZIONE COMMISSIONE ARS: SCONTRO TRA L’ASSESSORE SCILABRA E LA DIRIGENTE CORSELLO, CHE PRESENTA LE DIMISSIONI

Scontro in commissione Lavoro dell’Ars e scambi di accuse tra l’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra e la dirigente del dipartimento Anna Rosa Corsello. La burocrate ha presentato una relazione facendo un excursus sulle procedure di affidamento a Italia Lavoro e alla società Ett che hanno gestito la piattaforma e il software per il click day in tilt il 5 agosto scorso con 50 mila giovani che non riuscirono a registrarsi alla selezione per i tirocini previsti dal Piano giovani.

“Ringrazio tutti per la possibilità che mi viene data di spiegare una vicenda surreale su cui è stato detto di tutto e hanno parlato tutti, pur sapendo di non sapere di cosa si stava parlando, a volta avvalendosi della cortina dell’anonimato”. Lo ha detto il dirigente del Dipartimento Formazione e Lavoro della Regione siciliana, Anna Rosa Corsello, nel corso dell’audizione in commissione Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana.

“Vi annuncio che in data 8 agosto ho presentato la richiesta di risoluzione del mio contratto individuale. L’alto senso delle istituzioni mi impone di farmi da parte e di prendere questa scelta per tutelare la mia onorabilita”, ha dichiarato la dirigente. “Voglio fare chiarezza sui fatti accaduti e sulle responsabilità che si sono volute addossare a me – ha aggiunto -. Se ho sbagliato sono pronta a risponderne visto che non sono attaccata agli incarichi, ma non nel processo mediatico a cui sono stata sottoposta insieme alla mia famiglia. Il mio operato è stato legittimo e lecito”.

“Non avrei mai immaginato di essere sbattuta come un mostro in prima pagina per avere agito nell’interesse degli uffici a cui sono preposta. Non riesco a capire quali irregolarità sarebbero state ravvisate nel mio comportamento – ha aggiunto -, se non avessi agito come ho fatto si sarebbe potuto configurare il reato di interruzione di pubblico servizio. Il clamore sollevato ha soltanto uno scopo, ledere la mia onorabilità e se non vi dispiace questo non lo consento”.

Per la Corsello le ragioni del flop del click day “sono davanti agli occhi di tutti e sono lapalissiane: il click day è una procedura fallimentare su cui pende un giudizio sulla sua costituzionalità, e Italia Lavoro non aveva le risorse tecniche per gestire la procedure”.
“Ho agito nell’interesse dell’Assessore che pur presentandosi come paladina dei giovani li ha sacrificati sull’altare di una gara di velocità”, aggiungendo: “Ho pubblicato il secondo avviso senza indugi per tutelare gli investimenti fatti di 178 milioni di euro. Per non ledere gli interessi di chi aveva partecipato con modalità previste conformi alle norme comunitarie e regionali”.

Per l’assessore Nelli Scilabra, “il Piano Giovani non è solo il “Click day”, ma un tassello per avviare una nuova fase per dire ai giovani che c’è volontà politica di mettere in campo misure occupazionali per loro”. “Non è fallito il Piano Giovani – ha sottolineato – ma è crollato un portale. Se ne parla da venti giorni, i giovani ci guardano e stiamo dando uno spettacolo raccapricciante, i ragazzi hanno visto crollare uno strumento di speranza”. E poi: “Tutti gli atti di cui ha parlato la Corsello sono responsabilità sua, io non ho mai indicato società, gli affidamenti di cui parla li ha firmati lei. Le cifre degli affidamenti le ho conosciute oggi”.

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